La Regione Umbria la finanzia fino ad un massimo di un milione di euro. Il Comune di Terni lavora sulle aree di esproprio e sul demanio stradale. Il Consorzio di bonifica Tevere-Nera realizzerà l’intervento. Eccoli i tre soggetti coinvolti nell’accordo di programma – preparato a palazzo Donini – per la creazione del percorso ciclabile lungo il Nera tra vocabolo Staino e la Cascata delle Marmore, originato da un’idea del gruppo Grotte Pipistrelli del CAI. Il documento è stato esaminato lunedì mattina dalla giunta. C’è la richiesta al consiglio di approvazione per poter procedere.
L’ACCORDO DI PROGRAMMA COMPLETO PER LA REALIZZAZIONE
La liaison
Del progetto – superfluo sottolineare che c’è da fare più o meno tutto – se ne parla ormai da quasi dieci anni, di fatto da quando nel 2011 la Regione ha istituito la rete di mobilità ecologica legata all’asse ciclistica regionale. «Al momento – si legge in premessa – è in corso di allestimento il tratto di ciclovia da Sant’Anatolia di Narco alla Cascata delle Marmore che connette la ciclovia stessa con il tracciato della ex ferrovia Spoleto-Norcia; il tratto di infrastruttura di questo accordo consente di superare la criticità oggi esistente tra il sito della Cascata e il centro cittadino in cui si trova il nodo di scambio modale treno/bici della stazione Rfi».
LA SITUAZIONE AL 2017: «ESPROPRI NON ANCORA TERMINATI»
La divisione dei ‘compiti’
La copertura finanziaria è a carico della Regione fino ad un massimo di 1 milione di euro. Il Comune deve sottoporre le aree di esproprio al vincolo preordinato e annettere al proprio demanio stradale le aree in questione per realizzare la ciclovia; inoltre dovrà svolgere una funzione di raccordo con il Consorzio per la definizione degli aspetti progettuali per l’attivazione delle procedure espropriative. Il ‘Tevere-Nera’ sarà il soggetto ‘promotore dell’espropriazione’ e, una volta terminate le pratiche necessarie all’iter, realizzerà le opere post concessione delle aree.
‘TREKKING DEL NERA’ E POLEMICHE
I tempi?
Aspetto fondamentale – visti gli anni già trascorsi – è quello delle tempistiche. Nel documento è specificato che «l’avvio delle procedure per la progettazione dell’intervento per l’opera di cui trattasi, deve avvenire entro e non oltre trenta giorni dalla data di acquisizione alla raccolta degli atti della Regione del presente accordo di Programma, pena la revoca del finanziamento assentito, con la conseguente restituzione delle eventuali somme a qualunque titolo versate dalla Regione; l’ultimazione dei lavori dell’opera ammessa a finanziamento deve avvenire, nel rispetto della normativa vigente, entro il termine di tre anni dalla data di acquisizione alla raccolta degli atti della Regione di questo accordo».