Percorso Terni-Cascata ancora in lista d’attesa

L’assessore Bucari: «Espropri dei terreni non ancora ultimati». Mentre dell’ascensore panoramico che doveva fare la Ciam «non se ne è più parlato»

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di A.V.

Un progetto accattivante, nato da anni, ma ancora solo su carta, o quasi. È quello che era stato pensato per collegare Terni alla Cascata delle Marmore. Un percorso ciclo-pedonale semplice, che non solo permetterebbe ai cittadini di fare una passeggiata rilassante nel verde, ma che probabilmente attrarrebbe in città tutti i viaggiatori che vengono per esplorare la ‘Greenway’, il tracciato cicloturistico che collega la Cascata a Ferentillo e che prosegue lungo la Valnerina. Quello che quindi avrebbe come punto di partenza il luogo tanto amato da Lord Byron e dagli altri avventurieri del Grand Tour, per arrivare fino alla città dell’acciaio, sembra configurarsi come nient’altro che la continuazione ‘naturale’ di un percorso già tracciato.

Il progetto Se ne parla ormai dal 2011, ma ancora non si ha traccia di questo percorso ciclo-pedonale. Il progetto avrebbe dovuto inserirsi in quello più ampio legato al trekking fluviale del Nera, e più in generale a tutti quei percorsi ambientali e a vocazione storico-religiosa che attraversano il territorio umbro, marchigiano e sabino. Configurato come una ragnatela, in grado di attirare i turisti per le possibilità che offre di visitare non un unico luogo, ma di percorrere tutte le ‘intessiture’ per esplorare le vie che portano ai luoghi più belli e suggestivi del territorio.

‘Greenway’ Questo percorso è molto apprezzato dai turisti proprio per le possibilità che offre. Non è troppo difficile e faticoso permettendo a chi vi peregrina di godersi il paesaggio, con il fiume Nera e tutti i suoi emissari, ma anche l’aspetto culturale per gli storici borghi che si attraversano. Un tracciato fatto di strade secondarie, sentieri, argini e borghi abbarbicati. Dal parcheggio della Cascata delle Marmore si entra subito in mezzo al verde e si percorrono strade alternative che costeggiano Collestatte, Torre Orsina, Casteldilago, Arrone fino ad arrivare a Ferentillo. E che proseguono lungo la Valnerina.

‘Ponte del Toro’ Gli spettacoli culturali e naturali non mancherebbero neanche sull’ipotetico sentiero Cascata-Terni. Infatti i turisti potrebbero fermarsi a visitare ‘Ponte del Toro’, manufatto romano di epoca augustea. L’opera ha una lunghezza di circa 20 metri ed è composta da 16 cunei regolari, resti di un’arcata di un manufatto collegato a un’opera idraulica romana. Recentemente restaurato, è stato inaugurato ormai da poco più di un anno, precisamente a ottobre 2015. E proprio questa fu l’occasione durante la quale l’assessore ai lavori pubblici Stefano Bucari tornò a parlare del percorso ciclo-pedonale. 

Le idee Quel giorno, l’assessore, spiegò che le idee per migliorare ulteriormente lo scenario che ‘abbraccia’ il sito di Marmore erano in sviluppo: «Ci sarà un percorso che collegherà la Cascata a via Campofregoso. Una parte di finanziamenti sono già stati individuati e a breve inizieranno i lavori di restauro sui giardini di via dell’Argine e sul tracciato, in modo di renderlo fruibile da subito: stiamo trovando i finanziamenti per l’ultimo tratto, tra Cervara e vocabolo Staino. Speriamo che da via Campofregoso si possa arrivare presto alla Cascata».

La situazione attuale A quasi due anni dalle parole di Bucari sono stati riqualificati solo i giardini in via dell’Argine, ma di cantieri per il percorso via Campofregoso – Cascata delle Marmore non ce n’è traccia. Sebbene non ci sia nulla di visibile e il progetto sia ancora apparentemente solo su carta, l’assessore ha spiegato a umbriaOn che i lavori non sono ancora iniziati perché non hanno ancora acquisito tutti i territori su cui il tracciato dovrebbe passare. «Il primo stralcio dei lavori, cioè il restauro dei giardini di via dell’argine – dice – è terminato così come il secondo stralcio che è consistito nell’esproprio dei terreni fino a Cervara. Ora proseguiamo con gli espropri fino alla Cascata e quando avremo tutta la proprietà si procederà con un bando e l’affidamento ai lavori all’impresa che farà la migliore offerta. Una parte del finanziamento già c’è».

La Cascata delle Marmore

Altro progetto Ma non è questo l’unico progetto che ruota intorno alla Cascata. Nel 2009, infatti, si parlava di un fantomatico ascensore che avrebbe dovuto collegare il Belvedere inferiore e quello superiore, sfruttando il cavo esistente delle vecchie condotte di adduzione idrica della centrale idroelettrica di Collestatte Piano. A fare i lavori doveva essere la Ciam, l’impresa che si sta occupando pure del parco di Cardeto. In realtà l’idea risale a tre anni prima. Anche nel 2006 la realizzazione sarebbe stata affidata alla Ciam che avrebbe potuto usufruire del bando regionale Tac 4 che metteva a disposizione fondi dell’Unione europea. Il progetto però non venne realizzato perché la rupe della Cascata venne giudicata franabile. Venne avviato allora il consolidamento, ed ecco che nel 2009, finita la messa in sicurezza, il progetto fu riproposto. «Con il decreto dell’Autorità di Bacino del fiume Tevere – disse il sindaco Leopoldo Di Girolamo – si potrà chiudere una fase lunga e complicata e proseguire con lo sviluppo e l’approvazione del progetto esecutivo dell’ascensore meccanizzato, raggiungendo così l’obiettivo di una migliore e sempre più qualificata fruizione di quell’area pregiata rappresentata dalla Cascata delle Marmore, dando un contributo significativo ed ulteriore alla valorizzazione ed alla crescita economica di quel brano del nostro territorio comunale ad alta vocazione turistica». Il progetto c’era, le ditta e l’entusiasmo anche, ma questo ascensore che fine ha fatto? È stato sempre l’assessore Bucari a ‘rispondere’ a umbriaOn: «Non se ne è più parlato».

Leonardo alla Cascata Intanto mentre la pista ciclabile sta in lista d’attesa e il progetto dell’ascensore si è volatilizzato, lo storico dell’arte Luca Tomìo ha fatto la scoperta del secolo. Il famoso disegno di Leonardo da Vinci in cui si è sempre voluto vedere il Valdarno in realtà è la Cascata. Nella speranza che prima o poi l’originale venga esposto a Terni, il Gabinetto disegni e stampe degli Uffizi ha concesso una riproduzione ad alta definizione che sarà presentata martedì, alle 15,30, nella sala Gisa Giani di palazzo Mazzancolli. Chissà cosa avrebbe pensato Leonardo di tutti questi progetti? Se ci fosse stato ancora lui allora sì che sarebbero state progettate opere grandiose e bellissime. Probabilmente, nonostante la mano del grande artista, sarebbero cadute ugualmente nel dimenticatoio.

Simone Petrangeli e Leopoldo Di Girolamo

Mobilità urbana sostenibile Intanto tra un esproprio e una ‘sparizione-dimenticanza’  il sindaco ha deciso di ‘mettere altra carne al fuoco’ partecipando, insieme al Comune di Rieti al bando lanciato dalla Commissione europea – cinque milioni di euro disponibili – per dare luogo ad azioni innovative sul tema della mobilità urbana sostenibile. Nelle sedute di mercoledì le giunte comunali di Rieti e di Terni hanno entrambe deliberato la partecipazione congiunta. «Vogliamo ridare ai cittadini libertà di movimento, potere d’acquisto e salute con una azione incisiva di incentivazione all’uso di mezzi non inquinanti – ha dichiarato il sindaco di Rieti, Simone Petrangeli – e farlo sulla scala territoriale giusta, implementando la visione integrata dello sviluppo espressa da Civiter, la nostra alleanza con le altre città anche oltre i confini regionali».

Collaborazione Questa collaborazione si estenderà a soggetti privati e pubblici, associazioni di cittadini e di categoria, a vario titolo interessati al tema. Per questo a brevissimo verrà pubblicato il testo integrale di un avviso di manifestazione d’interesse. «Terni ha aderito con convinzione – ha detto il sindaco Leopoldo Di Girolamo – alla proposta di Rieti per dare nuovo slancio al percorso intrapreso da tempo, anche col nostro piano urbano di mobilità sostenibile, alle esigenze molto diffuse e pressanti legate alla mobilità di persone e merci, puntando in particolare sul valore aggiunto della collaborazione tra più autorità urbane, quale fattore chiave per la definizione di progetti concreti e di rapida implementazione, definendo un modello virtuoso, innovativo, misurabile ed esportabile». 

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