‘Trekking del Nera’: «Progetto è nostro»

Terni, la commissione Tutela ambiente montano del Cai: «Realizzato già nel 2006, ma con rammarico prendiamo atto che non è stato preso in meritevole considerazione»

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«Con rammarico la commissione Tam del Cai di Terni, pur avendo realizzato tutte le fasi progettuali di sua competenza ed aver più volte proposto il lavoro alle istituzioni, sia locali che regionali, prende atto che il progetto non è stato ancora preso in meritevole considerazione». A battere i pugni sul tavolo in merito al progetto ‘Trekking del Nera’ è la sezione locale del Club alpino italiano che, dopo l’articolo pubblicato da umbriaOn in merito alla particolare situazione – assegnato l’incarico per un sentiero di collegamento con la Cascata delle Marmore, ma progettista all’oscuro – venutasi a creare, ha deciso di ricordare un paio di questioni.

La rivendicazione La commissione Tutela ambiente montano del Cai di Terni «rivendica la primogenitura del progetto ‘Trekking del Nera’, realizzato nel 2006 in occasione del 60° anniversario della nostra sezione. ‘Cinque giorni per assaporare, nella quiete, il verde del paesaggio primaverile, punteggiato dal bianco dei fiori del sambuco e da quelli rosa intenso degli alberi di giuda, l’azzurro del cielo, le rocce contorte in forme bizzarre dalla forza della natura, i borghi che sembrano sorgere dalle acque del fiume e quelli arroccati sui colli, le cascate, le antiche torri di avvistamento, le chiese e le abbazie, le vestigia romane, le terme ed i lebbrosari, i tratti di fiume inaspettatamente selvaggi, e spettacolari e poi le fonti, d’acqua e di vita, a testimonianza dello stretto legame che da sempre esiste fra l’acqua e gli insediamenti umani’».

Le problematiche Il Cai ricorda inoltre che « da tempo segnaliamo alle istituzioni l’impedimento alla fruizione delle sponde del Nera, soprattutto nella città di Terni, relegando, pertanto, il fiume ad una condizione di marginalità. Con il progetto c’è l’intento di far conoscere il Nera e la sua Valle, stabilendo con esso un contatto diretto, per riscoprire la reale importanza dello stesso ed agire per la sua conservazione. Ciò al fine di invitare tutti ad una maggiore sensibilità sulle problematiche ambientali, sull’uso ed abuso quotidiano dell’acqua, elemento imprescindibile per la nostra vita. Il trekking – continua – rappresenta, altresì, una valida proposta di ‘turismo sostenibile’, utile volano per rilanciare un territorio, quello della Valnerina, fortemente colpito dall’ultimo sisma del 2016. Si pensi che il percorso parte da Orte, all’altezza della confluenza del Nera con il Tevere, ed arriva fino alla sorgente, in località Vallinfante, toccando gli antichi borghi della Valnerina, per un totale di centosedici chilometri. Tra questi borghi ricordiamo San Lazzaro, Pontechiusita, Visso, Ussita, Castelsantangelo, i più deturpati dal terremoto».

«Ignorati». L’auspicio Undici anni e si è visto ben poco, la commissione Tam del Cai Terni affonda: «Con – segnalano – rammarico, pur avendo realizzato tutte le fasi progettuali di sua competenza ed aver più volte proposto il lavoro alle istituzioni, sia locali che regionali, prendiamo atto che il progetto non è stato ancora preso in meritevole considerazione. Tuttavia, nel territorio regionale, vengono spesso valorizzati trekking di dubbio valore. Confidiamo, in particolare, che il tratto Terni (località Staino) – Cascata delle Marmore, parte della seconda tappa del ‘Trekking del Nera’, possa essere fruibile, sia dai residenti che dai turisti. La stranezza vuole che il percorso, pur correndo a ridosso delle acciaierie e della fabbrica d’armi, sia uno dei tratti di maggiore interesse paesaggistico-naturalistico-fluviale».

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