L’atto di indirizzo era stato depositato dal M5S il 17 dicembre dello scorso e puntava in particolar modo sull’istituzione di commissioni d’inchiesta sulla gestione di due delle ‘partecipate’ del Comune di Terni, Sii e Asm: mercoledì pomeriggio si è conclusa la discussione avviata a fine maggio in consiglio comunale. Alla fine nessuna sorpresa: bocciatura con 9 voti favorevoli e 23 contrari. Le polemiche non sono mancate.
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«Fatevi esame di coscienza»
I pentastellati avevano già intuito che l’esito favorevole non sarebbe stato buono e già un mese fa era partito l’attacco con una nota stampa. Il quadro non è cambiato: «L’intento della maggioranza – ha ricordato Luca Simonetti nel primo intervento – era quella di non accogliere l’atto. Poi si è acceso un grande dibattito sull’acqua pubblica con lamentele sulle bollette e la notizia che, nonostante qui si paghino tra le bollette più alte d’Italia, siamo in una situazione preoccupante con una lettera inviata ai Comuni dalla società. Fatevi un esame di coscienza e rivedete la vostra posizione». Federico Pasculli ha aggiunto che «la dispersione idrica sfiora il 50%, paghiamo per ciò che consumiamo e anche per il resto. C’è un aumento di bollette per tutti, anche palestre e associazioni sportive. Non è mai stato presentato un piano industriale della Sii. Qual è la realtà di questa ‘partecipata’ e quali facoltà di controllo abbiamo? Una delle maggiori partecipazioni è di questo Comune», ha puntualizzato.
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«L’approccio non mi piace, c’è astio»
Sponda Lega a rispondere è Federico Cini: «Condivido gli scopi e alcune delle idee M5S sul tema. Non vale lo stesso per l’approccio che i colleghi hanno avuto: la discussione era partita cercando un dialogo su un atto politicamente divisivo, poi si percepiva un astio tale da farmi ricredere sulle mie iniziali impressioni. Il dato di fatto è che esiste una IV° commissione e chi ci ha preceduto ha gestito tutta la situazione delle ‘partecipate’ negli ultimi venti anni. Non ho elementi per dire che siano state fatte nefandezze, sono garantista. Mi interessa guardare al futuro, non parliamo sempre del passato. Questa richiesta del M5S, purché legittima, è viziata da una necessità di esposizione. I consiglieri non fanno i pubblici ministeri», la replica.
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Di mezzo ci finisce anche la Ternana
Per Uniti per Terni è Valdimiro Orsini a parlare: «L’acqua è un bene pubblico, penso che nessuno lo metta in discussione. In passato sono state fatte delle scelte per la gestione con la costituzione della società. Sulle tariffe c’è un problema in provincia di Terni, sono più alte rispetto ad altre parti della regione: un guaio anche per società sportive e di volontariato. Ternana? Sinceramente non ho capito la lamentela di Bandecchi, il calcio professionistico è un affare e bisogna pagare anche i costi, farei una distinzione rispetto ai club dilettantistici. Commissione d’inchiesta? Non è necessaria, c’è la IV°. Tra l’altro è presieduta un consigliere di minoranza (Claudio Fiorelli, ndr)».

«Maggioranza non rappresenta alcun cambiamento»
Cini viene tirato in ballo da Alessandro Gentiletti di Senso Civico: «Con lui c’è simpatia, ma fa sorridere sentir parlare di garantismo dalla Lega. Lo sono un giorno sì ed un altro no sulla loro pagina, dove condividono foto di chi è finito sotto inchiesta della precedente amministrazione regionale. Sono forti con i deboli e deboli con i forti. Non si tratta di volersi sostituire ai magistrati, ma solo verificare la gestione di una società che è di proprietà del Comune: perché paghiamo tra le bollette più alte d’Italia? Un gesto che sarebbe stato normale se ci fosse stato un reale mutamento politico. Ennesima prova che questa maggioranza non rappresenta alcun cambiamento». Entra in gioco il capogruppo del Carroccio, Federico Brizi: «C’è un’indagine in corso da parte della ragioneria dello Stato, per cui avviare ulteriori controlli mi sembra una sovrapposizione di ruoli. C’è la IV° commissione. Inoltre pongo l’accento sul fatto che il centrodestra in questi anni si è sempre battuto per la trasparenza e per il ruolo delle società ‘partecipate’ nell’ambito dell’amministrazione pubblica. Ci sono state delle polemiche strumentali nei confronti del gruppo che rappresento».

Pococacio attacca
Prima della votazione è Valentina Pococacio, esponente M5S, ad attaccare: «Fa rabbia vedere la città non governata, così come lo era dieci anni fa. Sulle questioni serie non vi assumete la minima responsabilità: la necessità di chiarezza e la richiesta di una commissione d’inchiesta arriva dalla cittadinanza, da quei comitati che hanno sempre lavorato sull’acqua pubblica. Non mi interessa se c’è altro organo che se ne sta occupando, noi vogliamo dare un contributo. E non prendo lezioni da Brizi su come si fa opposizione». Bocciatura e discorso chiuso. Non di certo le polemiche.