Niente autorizzazione alla chiusura del traffico e gara annullata. Destino segnato per la rievocazione storica di moto d’epoca in calendario per il ‘Giugno cesano’: la cronoscalata di Cesi (ex campionato italiano), prevista per domenica 11 giugno, non si farà. E la pro loco alza la voce contro il Comune di Terni: «Ci hanno preso in giro negli ultimi mesi, costretti a fare passo indietro e ad avvisare i partecipanti».

Appelli a vuoto Mirco Bisonni, presidente della pro loco di Cesi, ha dovuto prendere l’amara decisione: da palazzo Spada non è arrivata l’autorizzazione e dunque addio cronoscalata. «Prefetto e Provincia – spiegano dalla pro loco – hanno dato l’ok da tempo, mentre dal Comune (il tratto di loro competenza, specifica, riguarda pochi metri) niente. E’ la prima volta che capita una cosa del genere: ogni anno è un’odissea per riuscire ad avere i permessi e in passato ci sono arrivati in extremis, anche due giorni prima della gara: ora invece c’è stato l’accordo solo a parole, ma su carta non c’è niente nonostante le richieste. Ci hanno preso in giro in questo periodo». In merito umbriaOn ha cercato di contattare – senza ricevere risposta – Angelo Porchetti, funzionario tecnico dell’ufficio viabilità urbana del Comune che ha seguito la vicenda.
Partecipanti avvisati ‘Giugno cesano’ macchiato: «A noi salta tutto il lavoro fatto negli ultimi messi: erano previsti circa un centinaio di partecipanti, molti provenienti da Marche e Lazio. Il Comune dovrebbe essere interessato alla manifestazione perché porta persone a Terni, crea – prosegue la pro loco – anche del turismo visto che ogni partecipante è seguito da altre persone: ora li stiamo contattando per dargli la spiacevole notizia, ormai non si può fare niente perché mancano i tempi tecnici. Farla tra una settimana? Non si può fare perché ci sono in calendario altri eventi, tra i quali una che coinvolge i bambini. Peccato, perché l’evento era uno dei più rilevanti nel centro Italia per le moto d’epoca: la rievocazione rientra nel ‘Giugno cesano’ e a febbraio chiediamo sempre la coorganizzazione dell’evento, l’ok del consiglio comunale è arrivato la settimana scorsa. Vero che hanno avuto i loro problemi, però tempi davvero lunghi». Il consigliere comunale Francesco Filipponi (Pd) fa sapere di aver richiesto l’accesso agli atti e di aver contattato venerdì Porchetti per verificare la situazione: «Auspico che la manifestazione si possa fare in un altro giorno».
Integrazioni e documenti Bisonni entra più nel dettaglio e sottolinea che «non c’è realmente un foglio in mano e decade tutto, anche il discorso legato all’assicurazione. Troppo rischioso dunque: al Comune la pratica l’abbiamo presentata il 21 aprile e quest’anno ci hanno chiesto delle integrazioni alla documentazione. L’ultima l’ho presentata il 21 maggio e venerdì, una persona dell’ufficio amministrativo del Comune, ci ha detto che non aveva nulla da firmare. Ci sono cadute le braccia. A mezzanotte abbiamo dunque deciso di mollare: grazie all’amministrazione comunale per la leggerezza e la negligenza». Risultato, niente cronoscalata. Nel pomeriggio da palazzo Spada fanno sapere che, in realtà, alla pro loco era stato chiesto di mandare le integrazioni sulle date via pec o con materiale cartaceo: ciò non sarebbe avvenuto e dunque manca l’autorizzazione.

«Inettitudine» Sul problema interviene anche il consigliere di FdI-An Marco Cecconi: «Gli iscritti anche quest’anno erano centinaia, in arrivo dalla nostra regione e da tutta Italia. Lo spettacolo era garantito: perché la rievocazione storica della ‘Cesi-Cesi scalo’, una prova di campionato motociclistico italiano, è da anni un grande momento di sport e socializzazione, quantomai coinvolgente per ternani e turisti, appassionati e semplici spettatori. Un momento di sport e aggregazione promosso ed organizzato al meglio grazie all’ottimo lavoro della Pro Loco di Cesi, nella persona del presidente Mauro Bisonni e di tutto il suo staff. Ma quest’anno, niente da fare. Perché ad oggi, proprio alla vigilia della manifestazione, in programma per domenica 11 giugno, a distanza di mesi dalla richiesta e nonostante una montagna di sollecitazioni, il Comune di Terni e i suoi uffici non sono neanche riusciti ad adottare un provvedimento semplice semplice e di routine come una banalissima chiusura al traffico del tratto di strada interessato dall’evento. Uffici paralizzati e allo sbando, dirigenti a lungo interdetti con provvedimento della Procura: ed ecco il risultato. Va in fumo persino l’ordinaria amministrazione, figuriamoci il resto. Gli organizzatori sono stati costretti – conclude Cecconi – ad annullare la manifestazione, informandone innanzitutto gli iscritti. È lo specchio di una inettitudine che condanna la città all’immobilismo e al declino sotto ogni punto di vista. E non c’è neanche da sperare che chi debba trarne insegnamento faccia mea culpa».