Terni, congresso PD. Pardini: «Le mie idee»

Il cardiochirurgo, per ora unico candidato alla segretaria comunale, si presenta ufficialmente: «Ce la metterò tutta per guarire il partito»

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di F.T.

«Vivo da 17 anni a Terni e sono molto affezionato alla città. Mi è sembrato naturale provare a fare qualcosa per la città – vengo da Brescia e faccio il cardiochirurgo in ospedale – sotto un’altra veste. Terni attraversa, come tante realtà, una lunga fase di crisi. Un declino che nasce sì dalla situazione economica nazionale ed internazionale, ma ciò che mi ha colpito e quindi spinto a questo passo è stato il percepire una certa rassegnazione in città». Il professore Alessandro Pardini parte da qui per illustrare le motivazioni che lo hanno spinto a candidarsi alla segreteria comunale del Partito Democratico.

Il declino «Penso che a questo trend ci si debba opporre con tutte le forze e il Pd è l’unica risorsa politica, qui come nel Paese, che possa imprimere un cambiamento. C’è grande disaffezione verso la politica, che oggi ha preso due direzioni: il forte astensionismo e i movimenti che affondano le proprie radici nel populismo. Ma ai grandi problemi non si può rispondere con un tweet o uno slogan. Problemi grandi richiedono soluzioni altrettanto grandi, anche se in questo contesto spesso gli argomenti e i temi si esauriscono nel giri di pochi minuti, specie sui media. Il mio è un invito a fermarci, meditare, studiare e proporre soluzioni basate su competenze ed esperienze. Questo è ciò che i partiti dovrebbero tentate e che io vorrei provare a fare a Terni».

L’INTERVISTA AD ALESSANDRO PARDINI – IL VIDEO 

La storia Pardini ha ricordato di essere stato «per cinque anni parlamentare dell’Ulivo e prima consigliere comunale a Brescia a sostegno del sindaco Mino Martinazzoli. Voglio essere il segretario di tutto il Pd, di un partito aperto alla società civile e che faccia riavvicinare tante persone che in questa fase si tengono distanti dalla politica. Riportare i cittadini a discutere sui temi più importanti, come l’ambiente, ascoltare le opinioni, le più diverse, per arricchirci. Trovare nuove forme di stimolo al ‘volontariato politico’. Sono convinto che ci sia il terreno fertile per creare una nuova idea di città. Vorrei essere un ‘enzima’ per questo partito».

Aperture politiche Per le sfide politiche future «è indispensabile che il PD sia il più aperto possibile a confrontarsi con il contesto e le altre realtà politiche, per condividere idee e programmi. Poi se la forma civica sia quella giusta, non lo sappiamo. La mia candidatura a sindaco? Non è certo all’ordine del giorno. Io mi candido ad essere il segretario di questo partito. Come si fa a riunificare anime e correnti? Uno dei problemi del Pd, a livello nazionale e locale, sono proprio le divisioni interne che gli italiani faticano a capire. Serve un rinnovamento vero, nostro e della città. Avremo un programma e chi vorrà, potrà condividerlo. Dalla crisi si può uscire solo tutti insieme, non a pezzi. Voglio fare proposte che siano il più possibile condivise. Non ho pretese plebiscitarie: chi ci sta, ci sta. Credo che questa sia una fase molto complessa e che non ci sia spazio per ‘giochi e giochetti’: o si opta per un’apertura verso la città, altrimenti i populismi avranno la meglio a tutti i livelli. Il Partito Democratico deve contrastare questi fenomeno, non a chiacchiere ma fattivamente, con risposte culturali e nei comportamenti. Basta discussioni tutte interne ma ‘finestre aperte’ e che l’aria entri per agevolare questo sforzo di cambiamento. ‘Guarire’ il Pd? Ce la metterò tutta».

Concorrenza Al momento Alessandro Pardini – presenti alla conferenza stampa di presentazione alcuni ‘big’ come Eros Brega, Gianluca Rossi, Marina Sereni (arrivata in zona Cesarini per impegni romani), consiglieri comunali di varie estrazioni, l’assessore Sandro Corradi, ‘ex’ come Francesco Andreani ed altri, meno recenti, come Sonia Berrettini, Donatella Massarelli, Lorenzina Bolli – è l’unico candidato alla poltrona di segretario comunale. Altri, come Antonello Fiorucci, stanno raccogliendo le firme. Altri ancora, il ‘correntone’ è in cerca di chi possa rappresentarlo, lo faranno più avanti. Tempo ce n’è fino (quasi) all’ultimo: dal 12 al 22 ottobre, fra circoli territoriali e quindi assemblea, spazio al voto.

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