di S.F.
Un appuntamento lanciato per confrontarsi su ciò che sta accadendo e fare il punto sui prossimi impegni elettorali. Con tanto di allarme – l’intervento più applaudito è stato il suo – a chiare lettere lanciato per il territorio Perugino da Marco Squarta, presidente dell’assemblea legislativa della Regione: convention domenicale per Fratelli d’Italia a Terni, protagonista all’hotel Michelangelo. Circa una cinquantina i presenti, elemento che non è andato granché giù al segretario provinciale del partito, Paolo Alunni Pistoli. Il focus non poteva che essere anche sul sindaco Stefano Bandecchi.
Gli alleati
Presenti anche gli alleati della compagine di centrodestra – non la Lega i cui esponenti locali e regionali erano tutti al raduno nazionale di Pontida. Al ‘Michelangelo’ è stato letto un messaggio di David Veller – ed il primo ad esporsi è stato Michele Rossi di Terni Civica: «Si sta inquinando la democrazia con prepotenza, irruenza e minacce che dividono la città. Il tutto è funzionale a spicciola propaganda», il messaggio lanciato con riferimento alla situazione politica ternana. Poi ha parlato Gianluca Marini per il Nuovo Psi: «L’obiettivo comune su Terni è risolvere l’enorme problema che ci attanaglia in qualsiasi modo possibile. Ora dobbiamo rimboccarci le maniche per capire a tutta Italia ciò che sta accadendo qui, si rischia che la città diventi un laboratorio. Questa persona è pericolosa e chi gli sta intorno lo è ancora di più», il suo commento. Spazio a Forza Italia con Sergio Bruschini e Raffaele Nevi: «Ragionare – l’esposizione di quest’ultimo – sul nostro futuro, sulle ragioni dell’alleanza e sugli errori fatti in passato è un bene. Occorre affinare le proposte e rinsaldare, non andiamo dietro a ciò che fanno gli altri. Il Terzo Polo è distrutto, lì c’è gente con il quale dobbiamo parlare».
Alunni Pistoli attacca
Alunni Pistoli ha iniziato togliendosi un sassolino dalla scarpa. Tutto in casa: «Pensavo che questa giornata sarebbe stata più partecipativa perché in molti mi avevano sollecitato. Si vede che l’intento era solo quello di creare zizzania. Entro dicembre ci saranno i congressi perché il 2024 è pieno di appuntamenti elettorali». Poi l’attualità: «Terni era la città dell’amore e ora è quella degli schiaffi. Giorgia Meloni mi ha chiesto se questo personaggio è davvero così, ha visto alcuni video. Gli ho detto di sì. C’è un clima esasperato e sembra di essere nel peggiore bar di Caracas. I nostri consiglieri stanno facendo un lavoro eroico, non è facile».
L’allarme per il Perugino: «Cambiare»
Squarta ha fatto capire che tira una brutta aria. E non parlava di Terni: «Sono molto preoccupato. Ho l’impressione che parliamo politichese e che siamo incomprensibili. Il modello Terni è difficile da esportare a Perugia città, ma in altri comuni del Perugino c’è qualcosa che mi preoccupa. Non ci arrocchiamo su posizioni non comprensibili per le persone, ad un anno dalle regionali ed a sei mesi dalle comunali dobbiamo iniziare a sentirle e parlarci. Serve cambiare paradigma e non usare schemi vecchi e superati: in provincia di Perugia (citate l’Assisano, Gubbio e altre zone) c’è un linguaggio che non mi piace. Bandecchi (citate la questione della sicurezza con vigilantes privati, l’alterco con Cecconi ecc.)? Vi assicuro che non è giudicato negativamente dal 65-70% delle persone. Lo giudicano in modo negativo gli addetti ai lavori, ma non il popolo. Purtroppo sento che giudicano così tanta gente lontana da Terni. Non facciamo l’errore di vivere su Marte. Non possiamo più dire che va tutto bene altrimenti andiamo a sbattere». Idem per Eleonora Pace: «La storia ci sta dimostrando che anche uniti si rischia di perdere e mi fa piacere che ci sia consapevolezza su Bandecchi, specie per ciò che arriva alla gente. Rischiamo di consegnare le nostre amministrazioni a qualcosa di peggiore del centrosinistra perché c’è la somma di due follie: un centrosinistra vecchio che non riesce ad essere credibile, ma che fa un abbraccio mortale con ciò che è più lontano dalla politica con la P maiuscola. La nota stampa sulla Sii fa riflettere». Al Michelangelo anche Emanuele Prisco, deputato e sottosegretario di Stato al ministero dell’Interno.
La nota di FdI Terni: «Bullismo e mistificazioni non ci intimidiscono»
Il coordinamento provinciale di FdI a Terni, a resoconto, ha poi inviato una nota. «Dopo la pausa estiva e alla vigilia di importanti appuntamenti elettorali che mobiliteranno la classe dirigente di FdI in provincia di Terni – si legge -, si è tenuta presso l’hotel Michelangelo l’assemblea dei quadri del partito che ha tracciato le tappe della mobilitazione dei prossimi mesi a cominciare dall’appuntamento di domenica 24 e lunedì 25 a Perugia dove il partito celebrerà, con una serie di eventi organizzati dai gruppi parlamentari FdI di Camera e Senato, il primo anno di vita del Governo presieduto da Giorgia Meloni. Un’occasione per ripartire – ha specificato nella sua introduzione il coordinatore provinciale Paolo Alunni Pistoli – che poggia su solide fondamenta costruite da anni di impegno istituzionale degli eletti nei vari comuni e che è orientata a confermare le amministrazioni dove governiamo e a costruire l’alternativa laddove abbiamo svolto con capacità e competenza il compito di opposizione. Non è mancata un’analisi – prosegue la nota – sulla situazione ternana dove è stato ribadita da tutti gli intervenuti la preoccupazione per azioni ed atteggiamenti intimidatori messi in essere dall’attuale sindaco che non perde occasione per avvelenare il clima di civile confronto politico. Nonostante gli insulti che il sindaco rivolge quotidianamente nei nostri confronti, la classe dirigente di FdI continuerà a sostenere l’azione del gruppo consiliare contro una deriva comportamentale che offende le istituzioni e offre una immagine negativa che la città non merita. Fratelli d’Italia – conclude il coordinamento provinciale di Terni – è la storia della destra politica italiana che oggi è chiamata a guidare il Paese e che crede nel rispetto e nella dialettica politica e che non si farà intimidire da mistificazioni e bullismo, di qualche novello ‘cetto la qualunque’».