La lettera, al Comune di Terni, è arrivata venerdì. Il mittente è la Corte dei Conti regionale – sezione controllo e, secondo il consigliere comunale di ‘I love Terni’ Enrico Melasecche (a due giorni dall’appuntamento per la modifica del piano di riequilbririo) è «da far accapponare la pelle».
IL DOCUMENTO DELLA CORTE DEI CONTI

Gli «errori» Secondo Melasecche la nota della Corte dei conti «evidenzia errori su errori anche madornali con cui è stato predisposto il bilancio al 31 dicembre 2015, pochi giorni prima della bomba che, nel gennaio 2016, portava finalmente alla luce i 54 milioni di residui attivi inesistenti che hanno inficiato i bilanci degli ultimi quindici anni e che hanno determinato tutta una serie di azioni da parte di alcuni consiglieri di opposizione per far emergere anche gli altri debiti fuori bilancio che venivano irresponsabilmente creati e nascosti con la connivenza della giunta per eludere la legge e la competenza del consiglio comunale. Ci chiediamo ma i Revisori dei Conti, cui abbiamo sempre chiesto assoluto rigore nei controlli, visti i casi precedenti di sforamento e tutta una serie di irregolarità anche gravi, cosa hanno certificato?».
La politica La maggioranza, incalza Melasecche, «ha votato quel Bilancio consuntivo 2015 sulla fiducia del sindaco e dell’assessore Piacenti che ora viene ridicolizzato da tutta una serie di rilievi per una errata rappresentazione della situazione economico finanziario dell’Ente anche su aspetti sostanziali. Leggiamo:
1)- le indicazioni della “perdita” iscritta da una parte in € 56 milioni, da un’altra in 49; 2)- gli accantonamenti FCDE da una parte in 55 milioni nella delibera in 3 milioni; 3)- risultano invertite altre cifre per importi molto elevati; 5)- Il “totale parte vincolata” risulta sballato sia nel bilancio che nella relazione dei Revisori dei Conti; 6)- il fondo di cassa finale risulta alterato, dichiarato in € 4.888.279 mentre effettivo era 583.376; 7)- vari quadri del prospetto obbligatorio per legge sono incompleti; 8)- anche l’importo dei “residui attivi eliminati” è divergente fra bilancio finale e rispettivo riquadro; 9)- il rapporto sulla tempestività dei pagamenti non è stato compilato in modo completo in base ai quesiti che erano stati richiesti; 10)- quanto alla conciliazione debiti/crediti delle società partecipate, fonte di enormi preoccupazioni e critiche in questi anni in quanto erano serviti a dichiarare il falso in particolare nei rapporti fra ASM e Comune, manca tutta una serie di documenti di asseverazione sulla veridicità di quanto dichiarato; 11)- ritardi notevoli nelle risposte alla Corte sull’utilizzo per cassa dei “fondi vincolati” che attende ancora da mesi chiarimenti cui l’assessore Piacenti, allegramente impegnato in altre manovre dilatorie, non provvede; 12)- il rilievo che la Corte dei Conti definisce “grave irregolarità” per la mancata ricostituzione dei fondi vincolati per € 11.732.432 nel 2014 ed € 6.547.280 nel 2015; 13)- dal 2 ottobre scorso la Corte sollecita la risposta ma dopo oltre un mese e mezzo Palazzo Spada tace; 14)- rileva la Corte la necessità assoluta di chiarimenti su “fondi vincolati”, proprio in relazione alle conseguenze che tale situazione potrebbe avere sul piano di riequilibrio, sul quale mercoledì prossimo dovrebbero giudicare le Sezioni Riunite a Roma e che potrebbero determinare la cessazione anticipata della consiliatura».
«Gestione approssimativa» Il consigliere di minoranza conclude dicendo che «non esistono parole per definire come la gestione del Bilancio del Comune sia approssimativa, raffazzonata, furbesca. Lo ripetiamo da anni. Rimaniamo allibiti di come questa maggioranza, nonostante tali certificate evidenze, continui a raccontare un film inesistente, quello di un sindaco e una giunta, da mantenere intatta ancora per un anno e mezzo di agonia, “nell’interesse superiore di tutti i ternani”. Una grossa risata, anche se molto triste, certificata peraltro da un organo collegiale come la Sezione Regionale di controllo della Corte dei Conti, li sta sommergendo”.