Mercoledì 22 novembre. Questa è la data nella quale la Corte dei conti avrebbe dovuto prendere in esame il ricorso presentato dal Comune di Terni nei confronti della bocciatura del piano di riequilibrio dei conti di palazzo Spada. Ma c’è una sorpresa.
Si prende tempo Per prepararsi ad affrontare l’udienza, il Comune ha deciso di avvalersi di due consulenze esterne che non sono passate inosservate e adesso si comincia a capire perché: il 22 novembre – proprio su indicazione dei consulenti – alla Corte dei conti verrà chiesto di poter fare delle integrazioni al piano di riequilibrio finanziario pluriennale bocciato a luglio dalla sezione regionale della stessa Corte dei conti dopo il giudizio negativo del ministero dell’Interno.
LA BOCCIATURA DELLA CORTE DEI CONTI
Leopoldo Di Girolamo e Vittorio Piacenti D’Ubaldi
Giudizio sospeso Se, come si sarebbero detti convinti i consulenti del Comune, la Corte deciderà di consentire l’integrazione, il giudizio verrà sospeso. Solo che questa decisione riporterebbe di fatto, tutta la procedura alla fase iniziale. Il ‘nuovo’ piano di riequilibrio dovrebbe essere nuovamente sottoposto al giudizio del ministero dell’Interno, poi alla Corte dei conti regionale e quindi a quella nazionale. I tempi, quindi, si allungheranno dismisura.
Il 31 gennaio Con una conseguenza semplice: bloccare a giugno 2019 – quella naturale – la data delle elezioni amministrative. Comunque finisca questa saga, infatti – l’indiscrezione sortisce direttamente da un frequentatore assiduo dell’antico palazzo sede del Comune – se la decisione della Corte dei conti arriverà dopo il 31 gennaio del 2018, non ci sarà più tempo per andare al voto prima, in quanto si sarebbero chiuse tutte le ‘finestre temporali’ utili.
