Terni, dietrofront del Comune sulle tariffe cimiteriali: «Prima approvare il bilancio»

Monta la protesta fra cittadini e imprese del settore. Palazzo Spada: «Modifiche sospese in attesa del voto». Esultano le opposizioni

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Fronte comune da parte delle imprese funebri contro gli aumenti – stabiliti dalla giunta comunale di Terni – delle tariffe per i servizi funebri. Incrementi che colpiscono le tasche dei cittadini – direttamente e indirettamente, attraverso le aziende del settore – e che in alcuni casi sono pari a cinque volte l’importo precedente, fissato nel marzo del 2018 dall’allora commissario straordinario Antonino Cufalo.

TERNI, MORIRE ‘COSTA CARO’: AUMENTI A RAFFICA PER I SERVIZI FUNEBRI

Ricorso al Tar in vista?

Le imprese funebri ternane hanno depositato e protocollato in Comune una richiesta di incontro al sindaco Latini per discutere dell’argomento: non è esclusa, se l’appello non dovesse avere seguito, una protesta clamorosa sotto palazzo Spada. Intanto le stesse imprese stanno anche valutando di rivolgersi ad un noto avvocato amministrativista per impugnare d’urgenza la delibera, centrale per ciò che attiene a chiusura del bilancio comunale. Sotto la lente, in particolare, c’è finito il fatto che nella delibera di giunta che sancisce gli aumenti tariffari, i servizi funebri vengano definiti ‘non essenziali’. Ma il contratto collettivo nazionale del 2015, in tema di servizi essenziali, inserisce nella categoria anche quelli ‘cimiteriali limitatamente al trasporto, ricevimento ed inumazione delle salme’. La battaglia così, che interessa anche la politica, potrebbe presto spostarsi su ambiti legali.

Il dietrofront

Nel primo pomeriggio di mercoledì il ‘colpo di scena’, sotto forma di comunicazione degli uffici comunali: «Nelle more dell’approvazione del bilancio – si legge – è operativa la gestione in esercizio provvisorio. Per quanto sopra, dato che gli aumenti sono legati ad aspetti contabili utili a definire l’equilibrio di bilancio e la copertura minima percentuale dei servizi a domanda individuale per i comuni in dissesto, si può iniziare a preparare le modifiche tariffarie nell’ottica delle nuove bollette (luce votiva). I costi di attivazione ed altro, se non legati alla bolletta, seguono il vecchio regime fino all’approvazione del bilancio. Lo stesso principio vale per tutte le altre tariffe cimiteriali. […] Per quanto sopra si considerano ancora valide le vecchie tariffe dei servizi cimiteriali». Esulta, fra gli altri, il consigliere comunale Alessandro Gentiletti (Senso Civico): «È stato sospeso l’aumento delle tariffe per i servizi cimiteriali fino alla discussione e approvazione del bilancio di previsione, prevista per fine aprile. Una vittoria, anche se temporanea, delle opposizioni e delle imprese del settore, a vantaggio di tutta la città. Ora occorre puntare al ritiro definitivo della delibera della vergogna».

Imprese funebri: «Soddisfatti ma attendiamo l’incontro»

Il passo indietro del Comune è stato apprezzato dalle imprese funebri ternane che si dicono però «in attesa della convocazione ufficiale da parte del sindaco, alla presenza degli assessori e dei tecnici competenti, per analizzare la situazione e scongiurare un aumento delle tariffe che le collocherebbe ad un livello ben superiore rispetto a quelle applicate dai comuni limitrofi. Tutto ciò nell’interesse, in primis, dei cittadini che sarebbero costretti a pagarle».

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