Terni, morire ‘costa caro’: forti aumenti per le tariffe cimiteriali

Boom per trasporti funebri, permessi invalidi, autorizzazioni piccoli lavori e anche gestione urne cinerarie. Ma i rincari riguardano tutte le voci. Opposizione all’attacco

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Gli ultimi aumenti, dopo anni di stasi, risalivano al marzo del 2018 (QUI IL .PDF) ed erano stati ‘firmati’ dall’allora commissario straordinario del Comune di Terni, Antonino Cufalo, il cui ruolo aveva rappresentato un po’ una ‘coperta’, nel segno del dissesto economico e finanziario delle casse municipali, per una decisione certamente non gradita dai cittadini ternani. Questa volta la ‘firma’ è della giunta Latini che, in materia di tariffe per i servizi cimiterali – servizi essenziali a cui i cittadini non possono sottrarsi -, lo scorso 23 marzo con delibera di giunta comunale numero 61 (LEGGI IL .PDF), ha stabilito incrementi importanti fino, in alcuni casi, a quintuplicare quanto già previsto dal tariffario.

Cosa cambia

Di seguito, nel dettaglio, gli aumenti stabiliti dall’esecutivo di palazzo Spada su proposta degli uffici: l’inumazione senza frontalino passa da 650 a 750 euro (270 euro prima del marzo del 2018); inumazione con frontalino da 770 ad 870 euro (435 euro prima del marzo 2018); inumazione arti e feti da 0 a 100 euro (0 euro prima del marzo 2018); esumazione da 180 a 280 euro (53 euro prima del marzo 2018); tumulazioni da 120 a 220 euro (66 euro prima del marzo 2018); estumulazione da 200 a 300 euro (132 euro prima del marzo 2018); estumulazione per traslazione da 320 a 420 euro (265 euro prima del marzo 2018); rimozione provvisoria costruzioni private da 250 a 350 euro (198 euro prima del marzo 2018); deposito provvisorio 1° anno da 170 a 298 euro (120 euro prima del marzo 2018); deposito provvisorio rinnovo 2° e 3° anno da 70 a 156 euro (54 euro prima del marzo 2018); tumulazione urna cineraria dal 50% del servizio-base previsto a 110 euro; inumazione urna cineraria dal 50% del servizio-base previsto a 400 euro; affidamento urna cineraria al privato da 170 a 350 euro (162 euro prima del marzo 2018); dispersione ceneri fuori dall’area cimiteriale da 200 a 250 euro (184 euro prima del marzo 2018); diritto d’uso sepolture private da 97 a 150 euro (97 euro prima del marzo 2018); deposito feretri in transito da 70 a 200 euro (54 euro prima del marzo 2018); autorizzazione trasporti funebri all’interno del Comune da 55 a 150 euro (32 euro prima del marzo 2018); autorizzazione trasporti funebri fuori dal Comune da 67 a 250 euro (48 euro prima del marzo 2018); autorizzazione ingresso con auto nei cimiteri comunali per invalidi civili dal 75 al 100% e per invalidità temporanea da 20 a 100 euro (16 euro prima del marzo 2018); autorizzazione per lavori di piccola manutenzione all’interno dei cimiteri da 38 a 200 euro (38 euro prima del marzo 2018).

Luci votive

Di seguito invece gli importi fissati per il servizio di illuminazione votiva. Primo allaccio inclusa fornitura portalampada e lampada: 30 euro + Iva; corrispettivo per riaccensione e traslazione: 15 euro + Iva; canone di abbonamento annuale per ogni lampada votiva: 20 euro + Iva; diritti istruttori allaccio e sub ingresso: 30 euro; danni arrecati per utilizzo lampade improprie: 40 euro + Iva.

Concessioni: costi differenti fra i cimiteri

Altro aspetto che emerge dalla delibera comunale è la distinzione fra cimiteri in ordine ai costi di concessione dei loculi, dopo anni caratterizzati da uniformità dei prezzi all’interno del territorio comunale. Quindi, per esempio, la concessione di un loculo adulti 1° fila costa 4.100 euro nei cimiteri di Terni, Collescipoli e Papigno, 3.485 euro a Piediluco (nuovo), Rocca San Zenone, Cesi, Torreorsina e Collestatte, 3.075 euro negli altri cimiteri sub-urbani.

«La giunta Latini fa cassa sui morti»

Martedì sono i consiglieri d’opposizione ad attaccare sulla novità: «La giunta Latini – sottolineano M5S, Pd e Senso Civico – ha deciso di fare cassa sui morti aumentando in maniera vergognosa le tariffe dei servizi cimiteriali. Terni è una città dove vivere è difficile ma dove anche la morte è diventata un lusso. Succede in grazie alla delibera della giunta Latini numero 61, voluta dall’assessore Salvati che prevede aumenti che porteranno i ternani a pagare centinaia e centinaia di euro di tasse in più per dare un riposo dignitoso ai propri defunti. Basti vedere alcune voci di spesa come quella delle tumulazioni che passano dai 66 del 2018 a 220 euro dell’era Latini. Aumenti salati anche per l’autorizzazione per i trasporti funebri all’interno del Comune che va da 55 euro a 150. autorizzazione trasporti funebri fuori dal Comune da 67 a 250 euro (48 euro prima del marzo 2018). Ancora più stupefacente – proseguono – l’aumento che grava sull’autorizzazione di ingresso con l’auto nei cimiteri comunali per gli invalidi civili, che costerà 100 euro rispetto ai 20 euro che venivano pagati precedentemente. Un vero schiaffo alle persone fragili. Gli aumenti riguardano, inoltre, voci di spesa che vanno dai permessi per piccoli lavori di manutenzione, fino alla gestione delle urne cinerarie, passando per le inumazioni. Cifre da capogiro che uniscono al dramma della morte e di una città economicamente in ginocchio al dramma di una politica cinica che si dimostra pronta non guardare in faccia a nessuno pur di fare cassa. Un tema che forse alla destra dei salottini cittadini non tocca, nonostante questa destra governi con i voti di tanti ternani che hanno creduto in un cambiamento che non c’è stato. Mentre si fa campagna elettorale a suon di mezze opere pubbliche e post su Facebook, si fa cassa sui morti. Quello che rimane è la grande difficoltà in cui vengono messi i cittadini e le ditte operanti nel settore, costrette a spiegare aumenti da capogiro che andranno a gravare direttamente sulle tasche dei ternani. Una delibera – concludono i consiglieri – folle che ha trasformato quelli che erano stati annunciati come semplici adeguamenti in salassi veri e propri. Una delibera dunque da ritirare immediatamente».

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