di Fra.Tor.
Prosegue lo sciopero dei dipendenti Gls di Terni che da lunedì mattina sono davanti all’ingresso della sede in strada di Sabbione in protesta per alcune decisioni dell’azienda prese unilateralmente congelando alcune voci in busta paga.
«Lunedì pomeriggio – raccontano i dipendenti – l’azienda ha fatto intervenire la polizia e ci ha chiesto un colloquio. Un incontro che abbiamo rifiutato perché avrebbero dovuto richiederlo in via ufficiale convocando tutte le rappresentanze sindacali. Martedì mattina dall’azienda ci è stato detto che a loro avviso non ci sarebbero stati i presupposti per proseguire lo sciopero, ma dato che nulla è cambiato rispetto a ieri, noi da qui non ci muoviamo»
«La scorsa settimana c’è stato un incontro – avevano raccontano lunedì i dipendenti – tra l’azienda e le sigle sindacali, durante il quale l’azienda aveva fatto richiesta di congelamento di alcune voci in busta paga, tra cui la forfettizzazione di indennità di trasferta. Inoltre, per quanto riguarda il bonus di Natale, che avremmo dovuto ricevere a dicembre, sempre l’azienda aveva proposto di farcelo percepire in due rate. Tutto questo a fine incontro era rimasto solo una proposta, non era stato firmato nessun accordo».
Ma lunedì mattina l’amara scoperta. «Quando abbiamo visto i bonifici – aggiungono i dipendenti – abbiamo scoperto che l’azienda aveva preso le sue decisioni unilateralmente sottraendo dalle nostre buste paga di gennaio la forfettizzazione. Senza aver firmato nulla ci siamo visti togliere una parte importante dai nostri stipendi. Tutto questo arriva dopo mesi di proteste continue, di mezzi fatiscenti, di promesse che non hanno mai avuto seguito. Ora basta, siamo stanchi di essere presi in giro».
I dipendenti lunedì mattina sono stati contattati dall’azienda «che ha provato ad intimidirci, ma con scarsi risultati. Noi, tramite Usb e Cgil, abbiamo fatto delle richieste specifiche, ovvero il risanamento totale di gennaio e la promessa da parte dell’azienda di non intraprendere più scelte unilateralmente, finché non avremo certezze su questo da qui non ci muoviamo».