Terni, dubbi Aspasiel: «Che vuol fare Ast?»

Da Fabio Narciso (Pd), nuovi interrogativi sul futuro delle acciaierie ed in particolare delle società consociate

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di M.T.

La premessa è d’obbligo: in Ast tutto va per il verso giusto. Lo dice la stessa Ast, lo confermano i sindacati e il governo la cita come esempio. Fatta la doverosa premessa, c’è da prendere atto di qualche domanda interessante che viene posta.

Aspasiel A farsele, le domande, e a porle pure ad altri è, per esempio, il consigliere comunale del Pd, Fabio Narciso, che si interroga – e poi interroga il sindaco – su Aspasiel: «Una business unit, ovvero una consociata del gruppo Ast – ricorda – che ha una forza lavoro composta da 58 dipendenti diretti e circa 35 consulenti esterni e che svolge un ruolo strategico in merito ai servizi informatici che offre alla stessa Ast ed a diversi clienti esterni, che tra l’altro sono tutti di rilevanza regionale e nazionale, quali, solo per citarne alcuni: la Rinascente, Umbria Digitale, Confindustria Umbria, Aste immobili Novellin ed altri».

Le caratteristiche Aspasiel, ricorda Narciso, «è dotata come server farm di attrezzature informatiche di primissimo piano che ne fanno un centro d’interesse locale e nazionale e il suo bilancio è consistente, trattasi di 20 milioni di euro di fatturato ripartito tra la fornitura di servizi interni ad Ast, che rappresenta circa il 60% ed il 40% fatto dai servizi erogati alle ‘società esterne’, tipo quelle appena citate».

La ‘riorganizzazione’ Ora, però, «all’interno delle dinamiche interne di riorganizzazione del sito produttivo Ast – dice ancora Fabio Narciso – la società Aspasiel ha subìto una importante rimodulazione della fornitura da parte della stessa Ast e, nonostante le grandi potenzialità di sviluppo della società, nel tempo sono state perse o non rinnovate commesse importanti, come l’acciaieria di Cogne e l’Azienda ospedaliera di Terni».

Le ‘attenzioni’ Il consigliere comunale del Pd, però, fa notare che «la società è stata, nei mesi scorsi, oggetto di numerose ‘attenzioni’, relative a possibili acquisizioni, o richieste di collaborazione, da parte di gruppi nazionali e grandi multinazionali internazionali quali Engineering, Accenture, TechMa Indra, una società informatica indiana con 90 mila dipendenti nel mondo».

Le prospettive Nei prossimi mesi, fa notare Narciso, «verrà avviata da parte della proprietà e del management di Ast l’ulteriore fase del piano di riorganizzazione complessivo di Ast stessa e anche sulla stampa locale vengono annunciate ipotetiche fusioni delle consociate; mentre è stata già avviata una prima fase di distacco aziendale di alcuni dipendenti, con cinque di loro che hanno lasciato temporaneamente la società Aspasiel, ma è prevista, a breve, un ulteriore fase distacco del personale».

Le considerazioni Tutte queste considerazioni, insiste il consigliere comunale di maggioranza, «confermano che Aspasiel svolge servizi fondamentali ad alto valore aggiunto per la comunità e che rappresenta per il territorio, per le competenze acquisite negli anni, per la dotazione di strutture all’avanguardia in campo nazionale e per la grande specializzazione e professionalità del personale che ci opera, una società strategica non solo per la compagine societaria di cui fa parte, ma per l’intero territorio provinciale e regionale».

Le domande Per questo «ho chiesto al sindaco e alla giunta – conclude Narciso – di acquisire in tempi rapidi tutte le informazioni utili a verificare le reali prospettive di Aspasiel nel contesto aziendale di Ast ed eventualmente in eventuali operazioni di vendita o acquisizioni; ma anche di lavorare per la salvaguardia e promozione dei livelli occupazionali e per il mantenimento della strategicità dell’azienda anche coinvolgendo altri enti territoriali come la Regione Umbria». Insomma, pare di capire che qualcuno che nutre dei dubbi sul fatto che tutto fili liscio, c’è.

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