Teleriscaldamento, viabilità dei mezzi pesanti, piastra logistica, Piano urbano di mobilità sostenibile, trasformazione a metano degli impianti comunali, miglioramento energetico di edifici pubblici, miglioramenti ambientali innovativi, inceneritori, tavolo ambiente e salute, bonifica delle matrici suolo/acque sotterranee, controllo veicoli che emettono fumi incombusti e verde pubblico. Sono gli interventi previsti – piano quinquennale con interventi strutturali, di compensazione ed emergenziali – dal Piano di risanamento ambientale Terni, svelato lunedì mattina a palazzo Spada: focus in particolar modo sui rapporti con Ast e Anas per risolvere la problematica legata al Rato. L’obiettivo è far sì che il raccordo sia pienamente fruibile ai mezzi pesanti dell’azienda che devono raggiungere il tubificio e il centro di finitura.
IL PRAT DEL COMUNE DI TERNI: OBIETTIVI ED INTERVENTI
Le 44 tonnellate
«Terni da città inquinata a recuperata e virtuosa» e passaggio dal «negazionismo al positivismo razionale, senza fare promesse», ha spiegato l’assessore Enrico Melasecche durante la presentazione del Prat insieme al sindaco Leonardo Latini e all’assessore all’ambiente Benedetta Salvati. L’arco temporale per cercare di portare a casa gli obiettivi – ci sarà una verifica a cadenza annuale del piano – è di cinque anni, ma c’è qualcosa di più stringente: il rapporto con Ast e Anas per consentire ai mezzi pesanti della società di utilizzare il Rato. Perché? «Inaccettabile – il commento della Salvati – che tali trasporti siano costretti a non poter usufruire del raccordo a causa di un impedimento da parte dell’ente proprietario degli svincoli della superstrada al passaggio di mezzi con portata superiore a 44 tonnellate».
TERNI E IL PIANO ANTISMOG: ADDIO IDEA ISEE, BLOCCO A SECONDA DEL LIVELLO DI INQUINAMENTO
«Superare il provvedimento e ripristinare portata». La manutenzione

In sostanza ci sarà un tavolo permamente con Anas per «superare questo provvedimento; inoltre vogliamo accelerare per la realizzazione della bretella Ast-San Carlo». Al momento infatti «i mezzi passano nell’immediata periferia della città e vogliamo risolvere la problematica». Melasecche è andato più nel dettaglio e ha tracciato la strada – almeno ciò che vorrebbe fare l’amministrazione – per attuare in concreto la proposta: «Anas deve fare la manutenzione per aumentare il limite e ripristinare la portata. Non è possibile che per quel tratto ci sia lo stop a 44 tonnellate».
Ast e il teleriscaldamento: «Chiedono un approccio tecnico e gestione, ma Asm non aderisce»
Partita aperta anche con la società dell’amministratore delegato Massimiliano Burelli. Per un doppio aspetto: il teleriscaldamento, tema molto caro a Melasecche e l’ambiente. In quest’ultimo caso l’amministrazione vorrebbe «degli accordi per portare avanti patti di collaborazione atti a stimolare l’azienda a dare un contributo al miglioramento delle condizioni della città attraverso un tavolo permanente istituito presso il Comune». Bene. Sembra più complicato l’altro argomento: «L’Ast – ha commentato l’assessore ai lavori pubblici – ci chiede un approccio tecnico e un gestore, ma Asm per ora non ha aderito. In sostanza occorre ricreare un nucleo tecnico dentro l’amministrazione per poter operare, speriamo di riuscirci a stretto giro. Certo è che il 2019 per il teleriscaldamento sarà fondamentale per fare un passo in avanti significativo e si va verso una nuova convenzione con Ast».
Il business
Sul discorso generale – Ast e Anas a parte – il Prat deve essere un’occasione per far sì «che Terni diventa una città virtuosa, che fa dal recupero ambientale un business dal quale potrebbero sorgere delle start-up. Deve essere un tema di sviluppo». Idee ci sono, vedremo i risultati.