Per i sostenitori delle misure ‘ordinate’ dal Comune di Terni per ridurre Pm10 e inquinanti – dalle limitazioni al traffico e all’uso degli impianti termici, fino al divieto di bruciare residui vegetali e potature – il miglioramento della qualità dell’aria nel mese di febbraio, rispetto a gennaio, rappresenta un segno della loro efficacia complessiva. Per i detrattori è soprattutto ‘merito’ della pioggia, caduta più spesso durante il mese di febbraio, e di temperature miti che hanno consentito un uso più limitato dei riscaldamenti. Nei fatti, se fra i primi due mesi del 2016 non c’è paragone in termini di numeri, si può allo stesso tempo dire che la variabilità (e l’imprevedibilità ) dei picchi di polveri sottili è assoluta e non sembra avere particolari legami, ad esempio, con le limitazioni imposte al traffico, attive tutti i lunedì e i martedì dall’11 gennaio fino al 31 marzo.
2015, ANNO ‘NERO’ PER LEGAMBIENTE
Il bilancio di inizio 2016 A gennaio, nelle cinque centraline Arpa installate sul territorio (tre urbane – borgo Rivo, Carrara e Le Grazie – e due in aree industriali: Prisciano e Maratta) sono stati rilevati in totale 57 sforamenti del limite di Pm10, pari a 50 microgrammi per metro cubo di aria. In particolare i bollini ‘rossi’ sono stati 13 a borgo Rivo, 11 in via Carrara, 15 a Le Grazie, 7 a Prisciano e 11 a Maratta. Le cose sono andate meglio a febbraio, dove nei primi ventisette giorni del mese (che quest’anno ne ha 29) gli sforamenti sono stati 8 (tre a borgo Rivo, uno della centralina ‘Carrara’, due a Le Grazie e uno a testa per Prisciano e Maratta).
L’andamento I periodi peggiori fino qui registrati, dal punto di vista della qualità dell’aria, sono stati i primissimi giorni del 2016 (ad eccezione di domenica 3 gennaio), il periodo che va dal 19 al 30 gennaio (con numeri record nel weekend del 23 e 24 gennaio) e un paio di giorni di febbraio, a cavallo fra martedì 23 e mercoledì 24.
Quali effetti? Se i primi due giorni di limitazioni al traffico, lunedì 11 e martedì 12 gennaio, sono stati seguiti da un mini-periodo abbastanza positivo di cinque giorni, l’idea che i blocchi possano portare chissà quali benefici è letteralmente saltata a distanza di una settimana. Proprio a cavallo fra lunedì 18 e martedì 19 gennaio, la situazione precipita: seguono dieci giorni di aria ‘pesante’ con sforamenti continui dei limiti in tutte le centraline del territorio. E neppure i blocchi al traffico di lunedì 25 e martedì 26 febbraio producono un qualche miglioramento.
Picchi improvvisi A ‘respirare’ ci si torna verso il 30 gennaio. Seguono alcuni giorni di relativa tranquillità (ad eccezione di venerdì 5 e sabato 6 febbraio) ma un altro dato curioso emerge in concomitanza delle limitazioni al traffico dell’8 e 9 febbraio. Il primo giorno tutto fila vila liscio, il secondo la centralina di Prisciano inizia a dare qualche segno di ‘insofferenza’ e poi arriva mercoledì, quando la situazione di polveri sottili a Prisciano – e solo lì fra le cinque centraline – raggiunge il bollino ‘rosso’. Salvo poi tornare nella norma il giorno dopo. Lecito chiedersi cosa possa essere mai accaduto nel giro di due giorni e soltanto nel popoloso quartiere da tempo in guerra contro le polveri dell’acciaieria.
Nessun effetto E se guardassimo solo i dati che vanno da lunedì 22 a mercoledì 24 febbraio, potremmo pure farci l’idea – paradossale, ovvio – che le limitazioni alla circolazione finiscono addirittura per inquinare. A quei giorni ci si arriva dopo un periodo abbastanza buono, ma poi lunedì 22 e martedì 23 i numeri delle cinque centraline iniziano a sfiorare valori-limite. Mercoledì 24, invece, va proprio male con bollini ‘rossi’ in tutte e tre le aree urbane monitorate: Rivo, Carrara e Le Grazie. Quanto basta per dire che la variabilità del Pm10 sembra viaggiare su un piano distinto e indipendente dagli atti con cui palazzo Spada punta a combattere le polveri sottili. Che per qualcuno restano solo ‘fumo negli occhi’.