Terni, efficientare i servizi: accordo tra Inps e professionisti

Apertura di canali di confronto e comunicazione diretta grazie alla firma del protocollo d’intesa con commercialisti e consulenti del lavoro

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«Rendere più efficienti i servizi agli utenti, in questo caso le imprese, fornendo tempi di risposta sempre più brevi e certi e garantendo un confronto costruttivo tra Inps e professionisti». È in particolare questo l’obiettivo finale del protocollo d’intesa siglato mercoledì 22 maggio dalla direzione provinciale Inps di Terni e dagli ordini professionali dei commercialisti e dei consulenti del lavoro della provincia ternana. L’accordo è stato firmato nella sede di via Bramante dell’istituto di previdenza sociale, dal direttore provinciale dell’ente, Savino D’Elicio Di Chio, dal presidente dei commercialisti ternani, Carmelo Campagna, e dal presidente dei consulenti del lavoro di Terni, Massimo Caprasecca. Presenti all’incontro anche il direttore regionale di Inps Umbria, Antonio Maria Di Marco Pizzongolo, e il presidente del comitato provinciale Inps di Terni, Guglielmo Bizzarri.

Rilevante, come detto, soprattutto l’aspetto delle tempistiche. Nel 2023 l’Inps provinciale di Terni ha rilasciato nel 95% dei casi risposte agli utenti entro i termini di soglia. «Un dato quindi già positivo, ma che si vuole ancora migliorare». Grazie all’accordo, infatti, l’Inps si impegna a rispettare un tempo massimo di risposta pari a sette giorni lavorativi (dieci nell’ambito agricolo), che si abbatte a cinque giorni in casi di documentata urgenza. «Il protocollo – ha spiegato il direttore D’Elicio Di Chio – prevede la realizzazione di una banca dati relativa alla gestione e al recupero dei contributi, che possa essere condivisa su base paritaria con i nostri intermediari, commercialisti e consulenti del lavoro. Grazie a un’analisi congiunta dei punti di forza e di caduta del servizio, si potranno quindi porre le basi per un miglioramento della qualità dei servizi stessi all’utenza, in particolare alle imprese. Il protocollo parla anche di cassetti bidirezionali, il canale unico e integrato che l’Inps usa per dialogare con i professionisti, di lotta all’abusivismo nell’esercizio dell’attività professionale e all’evasione contributiva».

L’accordo aggiunge, infine, la possibilità di convocare tavoli tecnici periodici per affrontare congiuntamente i problemi che dovessero presentarsi durante queste attività svolte in sinergia. «Diamo inizio a un accordo strutturato – ha sottolineato Campagna – per facilitare e rendere certi i tempi delle nostre attività professionali, a vantaggio ultimo delle imprese che sono poi il destinatario finale del nostro servizio. Insomma: tempi certi di risposta e un confronto tra professionisti e Inps che consenta a tutti un lavoro più efficace ed efficiente. Noi commercialisti abbiamo fortemente voluto questo accordo. Iniziamo ad applicarlo adesso, con un periodo di prova, e poi valuteremo la necessità o meno di migliorarne alcuni aspetti». Caprasecca ha commentato che «questo documento ci avvicina alle istituzioni e ci apre un importante canale comunicativo. D’altronde, le problematiche all’ordine del giorno per le imprese riguardano per l’80% dei casi, relativamente alla nostra attività di consulenti del lavoro, la necessità di comunicare con enti pubblici, in particolare l’Inps».

Bizzarri ha sottolineato come «stia proseguendo una stagione di apertura, perseguita dalla direzione Inps di Terni, di coinvolgimento delle rappresentanze degli stakeholder, già iniziata l’anno scorso con la firma del protocollo con le strutture di patronato» e ha auspicato che «tale esperienza di coinvolgimento virtuoso delle istanze sociali nelle policies dell’istituto possa essere estesa ad altre realtà del territorio regionale». Ha concluso i lavori il direttore regionale Di Marco Pizzongolo plaudendo alle modalità e ai contenuti del protocollo, sottolineando in particolare «il focus posto sulla sostituzione dei tradizionali modi informali e inefficienti di dialogo con gli interlocutori professionali, con meccanismi di contatto da parte trasparenti e regolamentati». Altresì, ha raccomandato alle parti di «mettere in pratica gli strumenti di monitoraggio e verifica periodica previsti dal protocollo, affinché questo non diventi vuoto esercizio di accademia, ma leva di miglioramento continuo».


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