di S.F.

Altra giornata e nuova conferenza stampa in Comune – non casuale ovviamente, d’altronde siamo agli sgoccioli della campagna elettorale – alla presenza del sindaco Stefano Bandecchi a palazzo Spada. Ma se per il Natale si doveva parlare ed esporre di un tema già concreto, mercoledì pomeriggio in aula consiliare c’è stato un bel po’ di traffico per un qualcosa che al momento può essere definito un ‘sogno’ o un concetto da portare avanti: la riconversione della maxi area ex Snia Viscosa a ridosso della cascata delle Marmore. Se e come si farà il progetto lo vedremo più avanti. Per ora ci sono una serie di slides ed un obiettivo lanciato. Con tanto di ‘incursione’ nel finale dell’ingegnere Eugenio Repetto che, già da mesi, sta provando a farsi largo con il Comune per la sua iniziativa.
L’EX SNIA VISCOSA COME PARCHEGGIO

A dare il via al pomeriggio ci ha pensato il dirigente al governo del territorio Federico Nannurelli (in aula ad ascoltare anche i colleghi allo sviluppo economico ed ai lavori pubblici, Claudio Filena e Piero Giorgini). Con lui il proprietario dell’area ex Snia Viscosa Gianluca Iannarilli (Immobiliare Umbria srl) e Walter Fontana della You Marketing srl di Frosinone, colui che ha illustrato nel dettaglio le slides con il maxi progetto: «Un’iniziativa importante per la vocazione industriale del territorio. La società proprietaria – le parole di Nannurelli – ha chiesto la collaborazione». Bene, per fare cosa? «Location dismessa da anni ed è della proprietà della famiglia Iannarilli da oltre 100 anni, sarà fatto tutto nel massimo rispetto per l’ambiente», ha esordito il rappresentante della società di marketing.
L’AREA EX SNIA VISCOSA TRA LE AREE CONTAMINATE DEL TERRITORIO

I numeri? Si tratta di un’area da circa 90.000 metri quadrati con volume complessivo dei corpi di fabbrica da 43.940 mc. Di questi, è previsto il recupero per 24.446 mc; il resto da demolire. Un bel po’ di lavoro in una zona non di così semplice ‘lavorazione’ considerando il contesto ed il suo passato. «Lo scopo è mettere un cuore verde turistico nel rispetto della location», ha aggiunto Fontana. I possibili asset tirati in ballo? Hotel, glamping, spazio del gusto, roof garden con ristorante, museo multimediale, area meeting, spa, salus per aquam, centro sportivo, co-working, ufficio hospitality, centro sportivo e anche un’area commerciale. Con tanto di spiegazione per i singoli aspetti. Chi più ne ha più ne metta. Intorno ci sono anche aree di proprietà del Comune (il depuratore sarebbe da delocalizzare) e soprattutto della Agi srl, sempre di proprietà Iannarilli. «C’è l’opportunità di ridare una seconda vita ad un’area unica, è suggestiva. E mettere a sistema i residui di archeologia industriale. Siamo a disposizione di chi vorrà collaborare», il pensiero dell’assessore allo sviluppo economico Sergio Cardinali.

Non poteva mancare – riportiamo solo un breve stralcio incentrato sul tema di giornata – il consueto show comunicativo del sindaco: «Abbiamo seminato il seme dell’industria giusto. Il Comune ha solo stimolato il progetto, non mi sostituisco né alla Immobiliare Umbria né alla proprietà. Questo è un progetto con ambizione turistica, industriale ed internazionale, è di Terni per l’Umbria». Con tanto di siparietto: «Spero sarà portato a termine con rapidità, non c’è tempo da perdere», dice guardando il dirigente Giorgini. «Mi confondo sempre tra Giorgini e Giorgetti, il ministro. Si cresce alzando l’asticella». Si arriva alla parte finale.
CASCATA MARMORE, LA PROPOSTA PER IL PONTE TIBETANO

Tempistiche? Fondi necessari? Situazione vincoli e proprietà? Bandecchi in questo caso è rapido sui permessi: «Saranno rispettate leggi e burocrazie. La burocrazia è una bella parola, ma deve servire per rispettare una regola. Saremo velocissimi con ciò che dobbiamo fare. Non siamo ad ostacolare il progetto da noi stesso perorato. Spero che spendano il meno possibile. I tempi li detterà l’azienda». Ad entrare nel merito è invece Fontana: «L’intervento varrà dai 25 ai 35 milioni di euro. Tutto a carico dei privati, in base all’asset merceologico sarà dato il diritto di prelazione ad aziende qualificate in Umbria». A chiudere il pomeriggio l’ingegnere Repetto che si fa avanti e mostra la sua idea di sviluppo. Se ne riparletà dopo le elezioni. Si farà tutto ciò? Non resta che attendere. Certo, è quantomeno complicato pensare che – dovesse andar bene – si possa fare in poco tempo tra pareri, soprintendenza e conferenze di servizi.