Terni, cascata delle Marmore: c’è chi propone un ponte tibetano da 320 metri

L’idea dell’ingegnere Eugenio Repetto. Mirino su un progetto di valorizzazione dell’area con sala grande schermo ed esposizione

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di S.F.

Il rendering dell’hotel

Un’idea progettuale con un obiettivo, dare ‘nuova vita all’area della cascata delle Marmore’. Ad averla preparata con tanto di documentazione e foto è l’ingegnere – genovese ma residente a Terni da tempo, di recente anche a palazzo Spada per poter parlare con chi di dovere – Eugenio Repetto dell’associazione Mondo Sostenibile: se e quando verrà preso in considerazione in termini di fattibilità si vedrà, nel contempo c’è il piano messo nero su bianco su elaborato da 45 pagine (pubblichiamo alcuni rendering contenuti all’interno). Tra le curiosità spicca quella di un ponte tibetano da 320 metri di lunghezza per collegare i belvedere superiore e Pennarossa.

GIUGNO 2022, ‘WATER WAY’ CASCATA. POI IL SILENZIO

Il ponte tibetano ipotizzato

L’obiettivo principale e le idee

Lo scopo principale della proposta è di dare linfa all’intero sito turistico e valorizzare la Valnerina. Si parla in particolar modo di sviluppare un parco tematico ludico-educativo ad impatto ambientale vicino a zero con tre ‘corpi’: una sala grande schermo – dove proiettare in realtà virtuale la cascata – arricchita da un’esposizione delle cascate nel mondo, un ‘hotel digitale virtuale’ per promuovere iniziative con al centro una torre cilindrica e terrazza panoramica e, a chiudere il cerchio, una ‘vertical farm’ (serra articolata in piani sovrapposti ad atmosfera controllata) con unità di ricerca, servizio ristorazione e centro commerciale grazie alla ristrutturazione dell’ex Snia Viscosa. A completare il quadro la creazione di un anello integrato per un funzionale collegamento tra Marmore, lago di Piediluco e stazione di Terni. Magari se ne discuterà più nel dettaglio a stretto giro. Nel documento viene sottolineato che – restando in tema sala grande schermo – l’idea nasce dal limite attuale dell’apertura per poche ore della cascata (il flusso d’acqua) e dal turismo ‘mordi e fuggi’: la sala diventerebbe una sorta di alternativa per consentire ai visitatori di rimanere più a lungo. Chiaro che l’intero progetto vale un bel po’ di milioni di euro.

Il ponte tibetano

Tra le proposte c’è la creazione di un ponte tibetano per connettere il belvedere superiore e il belvedere Pennarossa da 320 metri di lunghezza e senza particolari variazioni di quota. «Si prevede alle estremità la realizzazione di due terrazze», si legge. Entrambe panoramiche, in un caso con servizio bar/ristorazione. «Non impattanti dal punto di vista ambientale se si avrà cura, in fase di progettazione, di privilegiare l’impiego di materiali con caratteristiche di trasparenza». Il numero delle persone? «Presenza in contemporanea sul ponte di massimo 100 persone». Nel documento di Repetto si fa cenno anche ad un ormai ‘storico’ progetto del Comune per il miglioramento dell’area, vale a dire il ‘Water way’ (l’ascensore inclinato di collegamento dal parcheggio di Collestatte Piano fino ai Campacci) approvato dall’esecutivo Latini e ripreso dalla giunta Bandecchi in attesa di essere concretizzato. Passa il tempo e su questo fronte per ora non ci sono sostanziali passi concreti. Infine nel documento si fa cenno ad un altro progetto per la valorizzazione dell’area, legato in questo caso al tratto ferroviario Terni-Sulmona. Magari se ne parlerà più avanti.

La proposta museo

Una delle proposte

 

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