Scatta la cassa integrazione, a partire da mercoledì, per un’ottantina di dipendenti – su circa 96 totali – della Moplefan, l’azienda del polo chimico di Terni rinata dalle ceneri della Treofan dopo l’acquisizione da parte della società polacca Visopack. I rappresentanti aziendali hanno comunicato ufficialmente l’attivazione della procedura, al momento per la durata di un mese, a organizzazioni sindacali e personale nella giornata di martedì.
Una decisione che era nell’aria, visto che in questi mesi – dopo l’annuncio della vendita delle prime 500 tonnellate di film nell’ottobre scorso – la produzione è proseguita a singhiozzo ed era ormai ferma da marzo. La linea di produzione avrebbe lavorato al massimo per due o tre settimane tra la fine del 2024 e l’inizio del nuovo anno, per un massimo di circa mille tonnellate di film prodotte, tra l’altro producendo materiale non sempre all’altezza delle aspettative in termini qualitativi. E così le speranze di un vero lieto fine per una delle fabbriche storiche del territorio sembrano essere rimesse seriamente in discussione.
Nei prossimi giorni l’azienda dovrebbe analizzare gli organici e decidere di far rientrare una minima parte del personale, le poche unità necessarie allo svolgimento delle attività basilari dell’azienda. In fabbrica rimangono per ora il personale assunto dopo l’avvio della procedura di cassa integrazione per reindustrializzazione – aperta a novembre 2023 e in scadenza entro la fine del 2025 – e i manutentori.
A questi ultimi si affiancano i colleghi provenienti dalla casa madre polacca che intanto godono di tutti i benefit previsti dalle trasferte. Sospesa la programmata attività di certificazione del prodotto, prevista nella seconda metà di giugno, necessaria a rimettere in moto la produzione e quindi le vendite. Dopo un incontro che si è svolto a fine aprile al Mimit, in cui Moplefan ha presentato il proprio piano industriale, l’azienda sta intanto attendendo da Sace (il gruppo assicurativo-finanziario italiano, direttamente controllato dal Mef, specializzato nel sostegno alle imprese, ndR) l’ok per l’apertura di eventuali linee di credito. Ma per ottenere la liquidità necessaria a un serio rilancio della fabbrica servono ovviamente garanzie che, al momento, Moplefan sembra non avere.