«Terni ha bisogno di uno shock»

L’associazione Cittadini Liberi presenta la ‘Fiera del Futuro’. Bufi: «Università in centro. Papigno cuore del turismo e un nuovo ospedale»

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di Alice Tombesi

Idee in potenza che presto potrebbero trasformarsi in atto. È questa la chiave di lettura della ‘Fabbrica delle Idee’, progetto cominciato un anno e mezzo fa dall’associazione politica Cittadini Liberi che in occasione della conferenza di mercoledì ha presentato la futura messa in pratica delle proposte raccolte per una ventata di novità su Terni e l’Umbria in generale: la Fiera del Futuro.

La fase di ascolto

«L’attività dell’associazione negli ultimi mesi si è svolta attraverso lo strumento della ‘Fabbrica delle idee’ – spiega il presidente Marco Sciarrini – con decine e decine di audizioni, anche di cittadini, per contribuire al miglioramento della città. Adesso siamo pronti al secondo atto che inizierà nell’autunno 2020 e si concluderà nella primavera 2021 con la fiera». Un evento che avrà luogo negli spazi vuoti del centro città, sempre più numerosi secondo Sciarrini, attraverso l’istallazione di stand e tre diversi padiglioni: «Il primo dedicato alla città policentrica – riprogettare e ripensare gli spazi urbani; il secondo alla città grande ovvero l’idea di costruire uno spazio urbano complesso insieme agli altri comuni e il terzo è l’Umbria dei territori, ripensare un nuovo assetto della regione che superi la vecchia idea centralistica e dia valore ai diversi territori».

«L’università nel cuore della città»

Terni come bacino di idee e proposte che possano diramarsi all’esterno fino a toccare l’intera regione e i suoi rapporti con l’esterno. Una ‘città- laboratorio’ – come l’ha definita Tiziana Benucci, anche lei nell’associazione: «Potrebbe diventare un laboratorio per innovare in ogni campo, partendo dalle infrastrutture e arrivando anche alla cultura. Terni pian piano negli anni si sta trasformando in un pregevole parco di scultura all’aperto. È un aspetto che andrebbe implementato». Iniziative che partono da zero e proposte per un rinnovamento di quello che già c’è : «Terni ha bisogno di uno shock, di scelte chiare che caratterizzino la città e le sue parti – afferma un altro socio, Stefano Bufi, esperto di urbanistica -. Noi pensiamo ad esempio che al centro città ci debba essere l’università e l’alta formazione. Nelle periferie le attività legate al turismo e alla musealizzazione della storia dell’industria: Polymer, borgo Bovio e viale Brin, dedicati all’industria ternana, Papigno può diventare centro direzionale del sistema turistico. L’arte moderna e contemporanea, altro filone su cui investire. Inoltre crediamo che sia giunta l’ora di avere una nuova struttura ospedaliera. Per questo abbiamo una risorsa: se vengono utilizzati i soldi del Mes, una parte arriverebbe anche all’Umbria e ci sarebbero le risorse per un investimento che migliorerebbe la sanità ternana, già di eccellenza».

Idee per amministrare

Tante proposte su cui riflettere che prenderanno forma concreta nella prossima primavera, quando (si spera) l’emergenza sanitaria sarà giunta al capolinea e i cittadini ternani – e non solo – potranno girare tra i ‘padiglioni del futuro’ immaginandosi progetti che dalla potenza giungano finalmente alla messa in atto: «Una generazione nuova di idee per il governo della città» conclude Sciarrini.

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