Terni, il ‘buco’ dell’ex Italtel: a vuoto l’asta da 5 milioni per i 62.411 mq a Maratta

Nuovo tentativo senza esito, il complesso è in abbandono da anni dopo i problemi registrati nel corso del tempo – FOTOGALLERY e VIDEO

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di S.F.

Un opificio da 17.522 metri quadrati, una centrale termica, carroponte con portata da cinque tonnellatte, sistema di stoccaggio verticale, magazzino, deposito e ulteriori spazi. Per un lotto totale complessivo in abbandono da 62.411 mq – superfici coperte e scoperte – lungo strada di Maratta Bassa, a ridosso di Bricofer: è l’ex complesso industriale della Italtel, oramai senza vita da un decennio e che nei giorni scorsi ha visto andare a vuoto l’ennesimo tentativo di vendita all’asta. Il valore si è dimezzato nell’ultimo biennio ma non è aria.

Avanti dal 2010

Il concordato preventivo omologato risale al 2010 con Stefania Monaldi giudice delegato e tre liquidatori giudiziali in azione, vale a dire Patrizio Caponeri, Pier Francesco Valdina e Alberto Terenziani. L’area oggetto d’asta è immensa ed è ben visibile dal piano stradale: in ballo ci sono i diritti di piena proprietà per l’intero lotto comprendente l’opicifio, fabbricati accessori e zona esterna per oltre sei ettari. In origine in realtà c’erano ulteriori due immobili, poi scorporate e passate ad altra azienda. Lo scorso 4 novembre si è svolto il sesto tentativo e, non a sorpresa, l’esito è lo stesso di sempre. Asta deserta.

IL ‘TOUR’ NELLO STABILIMENTO – VIDEO

81 euro a metro quadrato

L’ultima procedura lanciata a settembre ha visto il complesso industriale avere un valore a base d’asta di 5 milione 61 mila euro, quasi la metà rispetto alla stima originaria sviluppata da Riccardo Trabalza e Andrea Battaglini: 9 milioni 885 mila euro per un prezzo di 81,09 euro a metro quadrato. Un affare per un fabbricato negli anni ’70 con struttura portante in calcestruzzo armato? Difficile dirlo. Fatto sta che l’ex Italtel – ha la valutazione più alta tra i tanti capannoni in vendita nel territorio ternano – è destinato a rimanere un ‘buco’ ancora a lungo.

La storia in breve

Lo stabilimento – la ricostruzione è verificabile attraverso vari atti parlamentari ed a livello di consiglio regionale dei primi anni ’00 – è nato nel 1974 per la Sit Siemens, dopodiché nel corso degli anni i vari passaggi: dall’Italtel Tecnomeccanica alla Reltec Italia SpA, quindi Marconi Communications, gli statunitensi di Viasystems Ems con un programma di ristrutturazione aziendale approvato dall’allora ministro Roberto Maroni, Gruppo Elettromontaggi di Massa Martana ed Alnuatel, quest’ultima con 117 dipendenti nel 2005. Dal 2002 la situazione è man mano precipitata nonostante i vari annunci di investimenti e rilanci del sito. Ora da oltre un decennio la maxi struttura è abbandonata a sé stessa.

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