Terni, rifornimento / stoccaggio idrogeno: area individuata

Realizzazione dell’infrastruttura legata al progetto per il trasporto pubblico locale. Vale oltre 1 milione, si punta su via Angelini

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di S.F.

Una porzione di via Arnaldo Maria Angelini, non distante dalla sede di Confartigianato Terni e dal deposito di Busitalia. È questa l’area individuata dal Comune per la realizzazione dell’impianto di stoccaggio e distribuzione dell’idrogeno nell’ambito del progetto legato al trasporto pubblico locale: se ne è parlato giovedì mattina a palazzo Spada in occasione dell’audizione della vicesindaco Benedetta Salvati – in supporto i dirigenti ai lavori pubblici e all’ambiente, rispettivamente Piero Giorgini e Paolo Grigioni – sul Documento unico di programmazione 2023/2025.

SETTEMBRE 2021, VIA ANGELINI NEL MIRINO

Giorgini, Salvati e Grigioni in commissione

La scelta

In origine la possibilità era di svilupparla molto a ridosso del deposito Busitalia, nell’area di Amadei. Poi il mirino è finito su un’altra area di Maratta che, in ogni caso, resta a tiro. Vale a dire via Angelini: «Interlocuzioni con Regione e ministero (ora denominato Mase), c’è stata confermata la bontà del progetto per l’approvazione del finanziamento», le parole della Salvati in merito all’idea complessiva sull’idrogeno ed il tpl. Tema tra l’altro di dissapori in casa Lega, ma questo è un altro paio di maniche. Per ora si è ancora alla fase embrionale: «Abbiamo redatto – ha aggiunto – tutta la parte tecnica relativa all’affidamento dello studio di fattibilità tecnico-economica per la realizzazione dell’infrastruttura di stoccaggio, produzione e rifornimento degli autobus e la zona individuata è anche comoda per il gestore del servizio». C’è un problema.

NELLA FASE INIZIALE SI PARLAVA ANCHE DI ZONA AST

Via Angelini

Serve il bilancio

A palazzo Spada c’è ancora da approvare il bilancio e finché non si trova la quadra in maggioranza in consiglio non arriverà. In tal senso ci sono stati contatti anche nelle ultime ore tra l’assessore Orlando Masselli ed alcuni esponenti leghisti. Si vedrà: «Non appena approvato il bilancio – ha chiuso la Salvati – andremo avanti con la gara e avere un piano economico-finanziario che ci consenta di continuare a sostenere il progetto. Continuo a crederci perché credo che Terni abbia condizioni ottimali per poterlo fare. L’impianto sarà nella zona industriale vicino a Confartigianato». Nello specifico si parla del progetto Hydra.

IL PROGETTO HYDRA: AUTOBUS AD IDROGENO E STAZIONE

I numeri

Da ricordare che nel discorso generale ci rientra giocoforza l’acquisizione dei mezzi. Se andrà tutto a buon fine lo capiremo tra non molto. Cifre? La Salvati ha fatto un breve riepilogo, mentre nel Dup 2023/2025 c’è il riepilogo per singolo intervento: «Nell’ambito di un progetto generale volto alla sostituzione dei bus adibiti al trasporto pubblico locale con nuovi mezzi alimentati a idrogeno (progetto finanziato dal Mit), è prevista la realizzazione della prima stazione di rifornimento, che può stoccare e distribuire idrogeno sia proveniente dal surplus di Ast, che quello acquistato dai produttori locali», viene specificato. «Previsto l’acquisto di autobus alimentati ad idrogeno e la realizzazione di un impianto di stoccaggio e distribuzione». Per quest’ultimo si parla di un importo per l’annualità 2023 di oltre 1,3 milioni di euro. Mentre la cifra complessiva è di oltre 1,6 milioni. Attore fondamentale dell’iter non può che essere il ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica. Sponda comunale il responsabile unico del procedimento – nominato dalla dirigente Gioconda Sassi – è l’ingegnere Nazareno Claudiani.

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