di S.F.
L’area parcheggio Ast in viale Brin e in via Breda – zona Prisciano – all’altezza della portineria d’ingresso per i fornitori. Sono i due siti individuati per lo sviluppo dell’impianto per lo stoccaccio e la distribuzione di idrogeno nell’ ambito del progetto Hydra a Terni: in fase di partenza la valutazione per l’idoneità e la convenienza nel rispetto delle indicazioni del decreto del Viminale 2018.
IL PROGETTO: AUTOBUS AD IDROGENO E STAZIONE
LO SCHEMA DI PROTOCOLLO D’INTESA PER IL PROGETTO
Finanziamento per la prima fase
Il progetto – coinvolge in particolar modo Comune, Ast, BusItalia e Linde Gas Italia – prevede poco più di 5 milioni di euro per l’acquisto di autobus ad idrogeno (tra gli 8 ed i 10, come si legge nel documento preliminare approvato nei giorni scorsi) e 1 milione 691 mila euro per la realizzazione utile allo stoccaggio ed il rifornimento dell’idrogeno. I 6,7 milioni arrivano grazie a fondi ministeriali e copriranno solo la 1° fase, vale a dire la realizzazione della prima stazione per il trasporto pubblico locale e l’acquisizione dei mezzi (sempre per il tpl). La 2° e la 3° – riguardano anche l’estensione al privato – non sono attualmente finanziate.
CI SARANNO SUCCESSIVE CONVENZIONI
Le stime
Come già noto il progetto ha l’obiettivo di sostituire entro il 2023 un massimo di dieci autobus utilizzati sulle linee principali di Terni con quelli ad idrogeno. «È stato stimato che, qualora fossero sostituiti tutti i bus del servizio Urbano di Terni (quindi anche quelli Euro 2 e 3) con bus ad idrogeno, si avrebbe un abbattimento medio annuo in g di: 338.067 g/anno per i Nmvoc, 12.146.567 g/anno per gli NOx, 302.133 g/anno per il Pm10, 1.971.933.333 g/anno per Co2», viene specificato nel documento. «La realizzazione della stazione di stoccaggio e di distribuzione dell’idrogeno con la previsione di rifornire simultaneamente sia 400 bar che a 700 bar (anche attraverso una successiva implementazione dell’impianto) consentirebbe di estendere l’impiego dell’idrogeno anche ad altri settori dei trasporti, come i mezzi commerciali e le auto private». I responsabili del procedimento sono Gioconda Sassi e Paolo Grigioni, rispettivamente a capo delle direzioni polizia Locale-mobilità e ambiente.
I vincoli per l’area
Per quel che concerne la scelta dell’area per la stazione di rifornimento sono tre gli input principali: «Non deve ricadere in zona territoriale omogenea totalmente edificata, ove la densità media dell’edificazione esistente nel raggio di 200 metri dal perimetro degli elementi pericolosi dell’impianto risulti superiore a 3 m³ per m²; non deve ricadere nelle zone di completamento e di espansione dell’aggregato urbano indicato nel piano regolatore generale nelle quali sia previsto un indice di edificabilità superiore a 3 m³ per m² e non deve ricadere nelle aree destinate a verde pubblico». In settimana, oltre al documento preliminare per il progetto, è stato dato il via libera anche alla costituzione del gruppo di lavoro interdirezionale per lo sviluppo dell’iter. Non è detto che la zona individuata sarà una delle due attenzionate, prescelte anche per la vicinanza rispetto all’unità di produzione idrogeno della Linde Gas in Ast: con possibile realizzazione di una condotta esterna di approvvigionamento dal sito alla stazione di rifornimento. Tutto dipenderà dalle verifiche dei criteri contenuti nel decreto ministeriale.