Terni, inceneritore ex Printer: nuovi dubbi

L’impianto è stato riavviato, ma potrebbero essere necessarie ulteriori verifiche

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Fumosa. La faccenda lo è per parecchi aspetti tutt’altro che trascurabili. Nei giorni scorsi se ne è parlato nella Conferenza dei servizi dedicata all’impianto di incenerimento ex Printer, riavviato di recente dalla Terni Biomasse, che fa capo alla Tozzi Holding.

La ‘Via’ In quella sede è emerso un dubbio importante: per quell’impianto, in base al Decreto legge 91, del 24 giugno 2014, coordinato con la legge di conversione 116, dell’11 agosto 2014,  potrebbe essere necessario avviare delle ulteriori verifiche di assoggettazione alla Valutazione di impatto ambientale (Via). Il che, va detto, non significa che quell’impianto – che è già in possesso di Autorizzazione integrata ambientale (Aia) e che brucia pulper – possa essere definito pericoloso. Ma che siano necessari ulteriori approfondimenti sì.

Le domande Sulla vicenda interviene il comitato ‘No inceneritori’, secondo il quale, «al netto del fatto che le modifiche alla legislazione del 2014 di fatto portano al procedimento di verifica di assoggettabilità a ‘Valutazione di impatto ambientale’, resta per noi ferma una domanda: il sindaco e presidente della Provincia, l’assessore Giacchetti, perché si rifiutano di costruire un parere negativo a partire dalle evidenze dello studio ‘Sentieri’ e dai dati sulla contaminazione delle matrici alimentari, le famose uova con diossine e pcb, emersi dalla campagna di monitoraggio nazionale? Eppure lì c’è materia su cui lavorare nei prossimi anni sia per chiudere impianti inutili e dannosi come gli inceneritori».

Le elezioni Ma il comitato ‘No inceneritori’ insinua anche un dubbio: «Non vorremmo, visti i tempi della procedura di verifica di assoggettabilità che, così come sono normati, porterebbero alla prima Conferenza dei servizi verso la metà di maggio, che questa non sia l’ennesima scappatoia per scavallare le elezioni regionali, così da non lasciare né la Regione né il Comune, amministrati di fatto dallo stesso partito, con il cerino in mano; non doversi accollare cioè la responsabilità di un qualunque parere positivo o negativo».

Le ‘osservazioni’ Malgrado le dichiarazioni pubbliche «rese dall’assessore Giacchetti in consiglio comunale, cioè l’impegno di portare un parere negative alle Conferenze dei servizi dei due inceneritori – insistono gli oppositori alle procedure di incenerimento – verifichiamo che al primo appuntamento utile hanno nei fatti non rispettato l’impegno preso. Come possono i cittadini, tacitati in consiglio comunale, fidarsi dell’amministrazione? Noi annunciamo invece la preparazione di osservazioni che invieremo in Regione appena si aprirà il procedimento».

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