Consulta giovanile: «Non prendere in giro i giovani ternani»

Terni – Lunedì è previsto un nuovo confronto in commissione, l’opposizione attacca. La ‘battaglia’ politica prosegue: ci sono altri sedici emendamenti

Condividi questo articolo su

L’istituzione della consulta giovanile del Comune di Terni. Due commissioni consiliari non sono bastate per approvare l’atto e lunedì mattina è in arrivo il terzo confronto con una novità: ci sono ulteriori sedici emendamenti da discutere. Lo scontro politico sulla questione è tutt’altro che concluso.

APPROVATI 4 EMENDAMENTI SU 11

Elena Proietti e Alessandro Gentiletti

La bocciatura dei precedenti emendamenti

Nel corso dell’ultimo appuntamento è stato dato il via libera quattro degli undic emendamenti. Ora si prosegue: «Nella seduta di lunedì scorso – ricorda Alessandro Gentiletti, che parla a nome di tutte le opposizioni – la commissione ha approvato soltanto due dei sette emendamenti provenienti dal mondo dell’associazioni, delle organizzazioni e dei sindacati studenteschi e respinto la richiesta di audire e convocare in quella sede i rappresentanti del mondo giovanile. Si tratta di due emendamenti che inseriscono fra le finalità della Consulta la tutela del diritto allo studio per i più meritevoli e che ripuliscono il linguaggio paternalista inizialmente usato. Gli altri cinque, che si ponevano come obiettivo quello di andare a trasformare la Consulta in un organo effettivamente democratico ed effettivamente rappresentativo, attraverso sistemi elettivi, sono stati respinti dalla commissione, ma ci auguriamo il consiglio comunale possa cambiare idea e approvarli».

La battaglia: «Giovani ternani non vengano presi in giro»

Lunedì la faccenda non si risolverà in pochi minuti: «In aggiunta a questi sette, per arricchire il dibattito, le forze di opposizione – prosegue Gentiletti – hanno trasmesso altri sedici emendamenti e che vanno ad incidere sulle tutele e le garanzie dei membri, rafforzandole. In particolare fra questi si abbassa il limite di età massima dei componenti, oggi inspiegabilmente a 34 anni e si prevede la possibilità per la consulta di rimuovere discrezionalmente dall’ufficio di presidente il sindaco e per il vicepresidente di assumerne la guida, previa ratifica della consulta stessa o nuove elezioni, dell’organismo. Si prevede, poi, una durata in carica della Consulta che va oltre il mandato amministrativo e comunque che non coincide con esso, cosi come una intangibilità delle cariche nei sei mesi precedenti alle elezioni amministrative e quelli successivi. Questi emendamenti sono stati elaborati dalle opposizioni come contributo proprio al dibattito, mentre i primi sette da alcune associazioni studentesche. L’intenzione è quella di permettere principalmente l’approvazione dei primi sette che restano per noi irrinunciabili. Certamente daremo battaglia con ogni strumento, anche ostruzionistico, al fine di garantire che i giovani ternani non vengano presi in giro – chiude – e che non venga istituito un organo sostanzialmente inutile ma cucito su misura, ad uso e consumo politico, del partito che oggi governa la città e che è quello di Fratelli di Italia».

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli