La Romita di Cesi e la sua storia. Del tema se ne è parlato domenica a Portaria – Acquasparta – nella sede Asbuc, l’Amministrazione separata dei beni di uso civico in occasione di un incontro culturale che ha visto protagonista l’archivista, paleografo e diplomatista Paolo Rossi: è lui ad aver presentato il suo libro ‘L’eremo di frate. Ne parla la professoressa Samuela Dolci con tanto di spazio per coloro che, dopo la morte di Frate Bernardino, si stanno occupando dell’area.
FRA BERNARDINO, LE CENERI TORNANO A LA ROMITA
«IL SUO BENE RESTA CON NOI»
L’Eremita ed il futuro
Focus sull’Eremita degli Arnolfi, vale a dire l’Eremo di Cesi-Portaria: «Un viaggio nella storia della Romita, dai tempi di frate Francesco fino alla soppressione italica, che costrinse i frati – spiega la Dolci – a lasciare definitivamente il romitorio, successivamente divenuto proprietà demaniale e venduto ad una facoltosa famiglia del luogo. Dopo essere stato dimora di coloni, il convento cadde in un desolante abbandono, ma nel 1991 arrivò padre Bernardino Greco il quale, grazie all’aiuto di tanti volontari provenienti da tutta Italia e dall’Europa, ha provveduto al suo recupero. Restaurazione dell’intera struttura e ripristino dei valori più autentici del francescanesimo. Dopo la morte di Frate Bernardino, avvenuta lo scorso 22 maggio, la Romita continua a vivere grazie alla preziosa presenza di due splenditi giovani, Salomé e Gabriele – si tratta di una ragazza e di un ragazzo provenienti dal Friuli Venezia Giulia – che con operosa dedizione si prendono cura di quel luogo e accolgono a braccia aperte i pellegrini. La Romita è un luogo santo, in cui la condivisione e la cooperazione generano intime corrispondenze». Alla Romita è possibile alloggiare chiamando allo 0744 283006.
