La ‘questione Ast’ e le affermazioni fatte dalla segretaria generale della Cgil, Susanna Camusso, sul governo Renzi, durante il faccia a faccia con l’amministratrice delegata di Ast, Lucia Morselli – umbriaOn lo ha trasmesso in diretta-streaming – rischiano di provocare un insidioso dibattito interno nel Pd e di allargare il fossato che si è aperto tra il partito e la Cgil.
LA REGISTRAZIONE DEL CONFRONTO CAMUSSO-MORSELLI
Cavicchioli-Romanelli Nella giornata di venerdì era stato il capogruppo del Pd in Comune, Andrea Cavicchioli, a ‘prendere cappello’ dopo l’esternazione di Susanna Camusso, mentre il segretario della Cgil, Attilio Romanelli, aveva preferito restare sul tema delle relazioni industriali. Entrambi, però, avevano chiesto a Lucia Morselli di dare seguito alle parole di ottimismo pronunciate al termine del dibattito.
Il dibattito Di discussioni vis-à-vis, almeno per ora, manco a parlarne. Ma sui social la faccenda promette bene: «Sono felice che la nuova dirigenza del Pd cittadino – ha scritto su Facebook Antonello Fiorucci, per un po’ tra i candidati alla segreteria comunale, che poi è andata a Jonathan Monti – abbia tuonato per rivendicare il ruolo di mediazione al massimo livello svolto dal ministro Guidi, da de Vincenti, da Delrio e dallo stesso Renzi; insomma dal nostro partito e dal nostro governo». La prima replica è arrivata da Alessandro Rampiconi, della Cgil ternana: «C’è la registrazione video, forse è bene che la rivedi. È stata la Morselli ha dire per prima che il governo è stato in inutile e la Camusso ha confermato. Ti risulta che la Cgil abbia mai nascosto questo giudizio? Mi ricordo Delrio quando insulto le Rsu perché non firmavano un accordo che sembrava immodificabile ed invece si è modificato! Ognuno sulle proprie posizioni ma partiamo dalla verità!». Seguito a ruota da Valeria Masiello, consigliera comunale del Pd: «Confermo quanto ha detto Alessandro. Per correttezza di informazioni il segretario neo eletto sta lavorando sulla riorganizzazione del partito. Pertanto la comunicazione è uscita dal nostro capogruppo».
Il Pd E qui la faccenda diventa tutta interna al Pd: «Ho messo un virgolettato. Quanto al capogruppo – ha specificato Fiorucci – ho letto quanto ha scritto ed è giusto quel che ha detto. Il problema che il segretario che era presente non ha detto nulla. La guida del partito è in mano al segretario non al capogruppo. È un fatto di ruoli e di responsabilità. Non penso che la riorganizzazione del partito escluda prese di posizione politiche». Tanto che poco dopo è arrivata la presa di posizione del sindaco di San Gemini, Leonardo Grimani, poi reiterata anche sul suo profilo Facebook: «Il silenzio del Pd mi sconcerta e personalmente la posizione di Cavicchioli, che condivido, mi pare la semplice presa di posizione del capogruppo consiliare e non del partito in quanto tale. Troppo spesso avverto un fastidio strisciante nei confronti di Renzi che tende a manifestarsi nel nostro territorio in varie forme. Il dibattito interno al Pd non ha alcuna correlazione con le vicende del governo del territorio e con la gestione delle vertenze e sarebbe opportuno lasciarlo alle discussioni che i futuri congressi consentiranno. Comunque come membro delle assemblee Pd provinciale e regionale porterò questo tema all’attenzione degli organismi».
Gli interventi Una battagliera militante del Pd come Maria Cristina Di Francesco, a quel punto, non si è trattenuta: «Se avessimo un Pd funzionante questi argomenti dovevamo già averli trattati. Comunque aspettiamo di capire se almeno il comunale si riunirà. La vedo dura»; mentre il presidente della cooperativa Actl, Sandro Corsi ha confessato che «dopo dieci minuti di quel duetto di amorosi sensi fra la Camusso e la Morselli ho lasciato la sala perché il tutto era veramente imbarazzante». Valeria Masiello, ancora, ha invece fatto notare a tutti che «forse vi sfugge un piccolo particolare. L’iniziativa era organizzata dalla Cgil. Se dovessimo intervenire tutte le volte che il governo viene criticato dovremmo essere sempre sui giornali. Trovo sinceramente poco utile ridurre argomenti così importanti ad un social. Ai miei tempi (è nata nel 1979; ndr) si usava il telefono o gli incontri de visu. Ma io sono anacronistica»; alla quale ha replicato ancora Di Francesco: «Ai miei tempi (lei nel 1979 si è laureata; ndr) si riuniva il partito, ma non oggi», rimediando un sonoro rimbrotto dalla Masiello: «Ieri intanto ci siamo riuniti. Se ti interessava tanto potevi intervenire al tavolo del lavoro dove si è affrontato anche il tema Ast. Capisco che scrivere da dietro un PC sia più comodo. Buona giornata a tutti i lottatori di tastiera». Poi, magari, il resto se lo diranno a voce.