Terni, S.M. Maddalena: rischio nuova gara

Via Urbinati, a febbraio c’era ottimismo per una veloce ripartenza. Ci sono guai, Melasecche: «Mandata via vecchia impresa, ma difficile trovare qualcuno che accetti»

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Breve passo indietro. Siamo al 12 febbraio, I° commissione consiliare, e viene annunciato che «da oggi a quindici giorni il cantiere presumiamo che possa riaprire, è già formalizzato il rapporto con la nuova impresa»: il tema è via Urbinati e strada Santa Maria Maddalena, da anni bloccato causa contenzioso tra il Comune e la precedente ditta vincitrice dell’appalto. Ecco, qualcosina in quell’area si è mosso – rete fognaria, ad esempio – da allora, tuttavia i problemi continuano a persistere e per l’intervento principale l’aria non è delle migliori: ad esplicitarlo è lo stesso assessori ai lavori pubblici Enrico Melasecche con uno dei suoi numerosi messaggi lanciati via facebook.

L’APPUNTAMENTO IN COMMISSIONE DEL 12 FEBBRAIO: «A BREVE SI RIPARTE»

Il collegamento da terminare, l’affanno

Sono trascorsi quattro mesi e, come facilmente controllabile, la ripartenza non c’è stata. Melasecche aveva parlato all’epoca di «un’azione di chiusura del rapporto che c’era con l’impresa impegnata perché tergiversava da anni e il Comune, è già stata contattata la ditta che era dietro in graduatoria. Stanno accettando: la consegna non è stata effettuata, ma da oggi a quindici giorni il cantiere può riaprire. E si tratta di un’impresa di Terni, è stato già tutto formalizzato». C’era ottimismo in definitiva e il comitato di quartiere non poteva che continuare ad attendere, seppur con un pizzico di fiducia in più. Invece si sono concretizzate più difficoltà del previsto al di là della procedura di escussione della fidejussione.

L’ESCUSSIONE DELLA FIDEJUSSIONE DA OLTRE 1 MILIONE DI EURO

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Via la vecchia impresa, ma super ribasso complica le cose

Melasecche, tirato in ballo sulla questione da un cittadino, fa presente lo stato dell’arte: «Mandata via finalmente l’impresa – ha spiegato – che stava creando problemi e non andava avanti con i lavori, stiamo scendendo mano a mano nella graduatoria di quelle che hanno partecipato alla gara: il problema serio è che essendo stata aggiudicata con il 46% di ribasso sul prezzario di dieci anni fa è molto difficile che qualcuno accetti. Tieni conto che per ogni impresa passano settimane nella interlocuzione. Comincio anch’io ad avere le tasche piene di questa storia, tuttavia non posso far di matto ma devo seguire le procedure: credo che siamo ormai arrivati alla fine della graduatoria per cui o qualcuno accetta oppure passeremo a fare una nuova gara impegnando il notevole ribasso d’asta. Sono passato domenica e sono obiettivamente molto dispiaciuto di questa situazione ma non faccio altro che sollecitare gli uffici». Non il massimo.

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