Terni, via Urbinati: «Gravi inadempienze»

L’A.P. Costruzioni S.r.l.: «Il Comune non paga, ora chiediamo i danni». L’assessore Bucari risponde: «Avviato il recesso contrattuale»

Condividi questo articolo su

di S.F.

Collegamento via Urbinati – strada Santa Maria Maddalena, battaglia legale dietro l’angolo. Nel 2008 l’approvazione del progetto preliminare, poi l’apertura del cantiere, l’adozione di varianti al piano attuativo, la scoperta di rifiuti tossici, valori fuori norma, bonifica e lo stop. Quindi, lo scorso ottobre, l’annuncio dell’assessore ai lavori pubblici Stefano Bucari: «Si riprende». A completare il cantiere doveva essere l’Ap Costruzioni S.r.l. di Torre Matigge di Trevi, subentrata alla Paggi Adelmo S.r.l.. Doveva, appunto. Perché, stando all’amministratore dell’impresa Alessandro Ciafrè, le cose non stanno andando poi così bene. Visto che la speranza, lato Comune ad ottobre, era di «poterla ultimare entro sei mesi». Ed è botta e risposta con l’assessore ai lavori pubblici Stefano Bucari, che risponde: «Gravi inadempienze da parte loro, via al recesso contrattuale».

LO STATO DEI LAVORI A MARZO

santa maria maddalena bretella 26 (FILEminimizer)Il debito Si inizia dal problema principale, i soldi. Senza troppi giri di parole l’amministratore dell’Ap Costruzioni afferma che «il Comune di Terni deve all’impresa per quel lavoro oltre 450 mila euro, ormai da un anno. Al di là delle norme sui lavori pubblici e delle altre problematiche, come si fa ad andare avanti se il committente non paga? Poi ci sono altre motivazioni di natura procedurale».

Il subentro Solo problema di soldi? No, anzi. «La storia è questa: la società che si era aggiudicata l’appalto, la Paggi Adelmo S.r.l., è andata in concordato in continuità perché tutta una serie di clienti non pagavano, tra i quali il Comune di Terni. Poi tramite – continua Ciafrè – una controllata al 100% della Paggi Adelmo, la Ap Costruzioni, ha affittato il ramo d’azienda con una procedura trasparente al solo scopo di terminare i lavori. Il nostro obiettivo è dunque finire i cantieri in corso d’esecuzione, non solo a Terni».

‘Bretella’: ancora in alto mare

‘Bretella’: ancora in alto mare

Il ritardo Entrando nei dettagli Ciafrè sottolinea una certa lentezza nel concedere l’autorizzazione: «Per fare questo tipo di subentro la legge impone all’amministrazione di risponderci entro 60 giorni. Bene, altrove ci hanno fatto sapere in una settimana: nel caso del Comune di Terni la comunicazione del contratto d’affitto è stata fatta l’11 giugno e loro hanno risposto il 14 ottobre. Vale a dire 125 giorni dopo: più del doppio rispetto a quanto prevede la legge. Non è che siano stati così attivi e solerti, oltre al fatto che non pagano».

Percorso disatteso Lo sviluppo della situazione è andato poi peggiorando: «Dal 14 ottobre abbiamo fatto una serie di incontri informali, dove abbiamo specificato che il contratto d’affitto prevedeva un’altra serie di passi: su questo è stato raggiunto un accordo sul percorso da seguire, poi – affonda Ciafrè – completamente disatteso dal Comune di Terni. All’occhio esterno i lavori sembrano fermi, in realtà sono proseguiti seppur a ritmo molto blando. A febbraio sono stati fatti dei getti di calcestruzzo all’interno del cantiere».

Santa Maria Maddalena: tutto fermo

Santa Maria Maddalena: tutto fermo

«Incapacità» Battaglia legale in vista dunque: «Il Comune sta portando avanti un’ipotesi di risoluzione contrattuale per presunte scadenze temporali inattese, quando invece ci sono ancora delle sospensioni attive per alcune aree del cantiere, a causa per esempio di difetti progettuali: insomma, non c’è una scadenza di termini. Questo evidenzia una certa incapacità nel gestire i lavori pubblici».

La richiesta danni «Come si conclude la faccenda? Stiamo portando avanti un’azione di responsabilità e una richiesta di danni che la mia società sta facendo nei confronti del Comune. D’altronde se non ci consentono l’esecuzione di un lavoro è così: si aspettano alcuni mesi e poi si va avanti per strade diverse, anche legali. Il contratto è ancora in essere e loro ci hanno fatto una richiesta di chiarimenti per una serie di motivazioni completamente inesistenti per noi. Noi abbiamo risposto con argomentazioni puntuali e precise, in primis la sospensione di certe zone del cantiere con provvedimento dell’amministrazione comunale. Inevitabile che procederemo con un atto di citazione e una richiesta di risarcimento danni. C’è una grande disorganizzazione da parte loro. Queste cose fanno saltare delle aziende»

Il cantiere

Il cantiere

L’attesa L’Ap Costruzioni ora attende che il Comune si muova: «Resta esemplare il fatto che, per quei lavori, debbano pagare 450 mila euro e invece se li tengono in tasca. In sostanza le persone che lavorano vanno pagate. Per quel che concerne la prosecuzione delle attività spetta al Comune fare un passo in avanti: abbiamo presentato tutta una serie di addebiti e attendiamo la loro replica. Noi facciamo – conclude Ciafrè – cento gare l’anno e sono prontissimo ad andare avanti, figuriamoci se non voglio terminare un cantiere ‘semplice’ come quello di via Urbinati. Però dobbiamo essere messi nelle condizioni di farlo, se mi aiutano a finirlo in velocità non mi tiro indietro. Noi intanto chiediamo i danni. I residenti hanno ragione a essere arrabbiati». E l’opera è incompiuta.

La risposta del Comune non si è fatta attendere: «La polemica – commenta l’assessore Stefano Bucari – sui lavori per la realizzazione della bretella di collegamento tra via Urbinati e Strada Maria Maddalena, oggetto di scontro da parte della ditta appaltatrice, nei confronti dell’amministrazione, non porta nulla alla città ma anzi danneggia pesantemente la concretizzazione di una infrastruttura ritenuta strategica sia per i residenti, sia per il traffico cittadino».

Stefano Bucari

Stefano Bucari

Il percorso «La storia della ‘bretella’ è lunga e complessa – continua Bucari – a causa di motivazioni di ordine diverso, subentrate nel corso degli anni. Il cantiere, aperto tre anni fa è stato oggetto di vicende amministrative molto complesse che hanno condizionato il normale avanzamento delle lavorazioni. La Ap Costruzioni S.r.l. è subentrata alla Ditta Paggi Adelmo srl di Torre Matigge di Trevi. La Ap Costruzioni è stata riconosciuta idonea a subentrare al contratto di affitto, dopo una attenta verifica da parte del Comune circa il possesso dei requisiti tecnico economici richiesti in fase di gara. La verifica dei requisiti ha comportato una accorta attività istruttoria da parte del Comune di Terni e la regolare sospensione dei termini previsti dal legislatore a causa delle legittime richieste integrative formulate. La sospensione dei termini di adozione di un provvedimento conclusivo che approva un subentro contrattuale non comporta la sospensione dei lavori, in quanto in base all’attuale disciplina normativa sugli appalti pubblici la ditta originaria deve garantire la continuità della prestazioni contrattuali».

santa maria maddalena bretella 19 (FILEminimizer)Somme non corrispondenti Poi si passa al discorso legato ai debiti: «Con l’approvazione del subentro avvenuta nel mese di ottobre 2015, il Comune di Terni ha legittimato la ditta Ap Costruzioni a proseguire i lavori. Le somme maturate dalla ditta Ap Costruzioni srl in base all’avanzamento antecedente al subentro non corrisponde a quanto dichiarato sulla stampa da parte dell’amministratore in quanto il direttore dei lavori ha determinato l’importo in complessive 73 mila e 583,14 euro. Essendo pendenti allo stato situazioni concomitanti involgenti la Paggi Adelmo S.r.l, la stazione appaltante sta verificando, con gli stessi organi competenti, la possibilità di poter liquidare l’importo maturato nel rispetto della disciplina del codice degli appalti, della legge fallimentare e del codice civile, onde evitare il rischio di erogare somme che potrebbero essere oggetto di revocatoria o declaratoria di inefficacia/inopponibilità da parte degli stessi organi o di soggetti terzi. In merito ai crediti pregressi – specifica Bucari – riferiti ai certificati di pagamento emessi dal Comune di Terni per l’importo di 705 mila e 980 euro, si fa presente che l’attuale soggetto interlocutore referente non è la ditta appaltatrice ma un istituto bancario al quale è stato ceduto il credito pro soluto per l’importo di  1 milioni e 350 mila euro. La cessione del credito è intervenuta in data 4 aprile 2013, ovvero in periodo temporale precedente al subentro contrattuale con la Ditta Ap Costruzioni srl . Il Comune di Terni ha potuto pagare regolarmente all’Istituto Bancario l’importo complessivo di 386 mila e  980 euro».

Stefano Bucari e Leopoldo Di Girolamo

Stefano Bucari e Leopoldo Di Girolamo

Recesso contrattuale Bucari conclude infine affermando che «data la complessità delle vicende che hanno condizionato l’andamento dei lavori, il Comune di Terni ha avviato le procedure per il recesso contrattuale in danno dell’appaltatore per effetto delle gravi inadempienze riscontrate. L’impresa oggi titolare del contratto ha depositato le proprie controdeduzioni formali in data 15 marzo 2016 in merito agli addebiti contestati dal direttore dei lavori. Il Rup incaricato valuterà la fondatezza delle osservazioni e proporrà quanto prima alla stazione appaltante le iniziative da intraprendere nell’interesse dell’ente. Le posizioni dell’amministrazione comunale, infatti, sono sempre rappresentative di un reale interesse collettivo e mai finalizzate a tutelare i soli interessi d’impresa». E la storia continua.

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli