Tre anni e quattro mesi di reclusione: è la pena inflitta dal tribunale di Terni – gup Barbara Di Giovannantonio – con le modalità del rito abbreviato, ad un 28enne originario dell’Albania, accusato di rapina in concorso con un altro soggetto allo stato non identificato. Vittima del fatto, accaduto il 23 ottobre del 2018 intorno alle sette di sera in via Brodolini, è una donna residente fuori regione, giunta a Terni perché conosceva già il 28enne albanese. Con il quale si era incontrata, alla presenza di un amico di quest’ultimo a lei sconosciuto, facendo un giro in auto in città .
Secondo quanto ricostruito e quindi sostenuto in aula dall’accusa, ad un certo punto l’imputato – attualmente contumace dopo essere evaso dagli arresti domiciliari a cui era sottoposto per un’altra vicenda – avrebbe approfittato di un momento di distrazione dell’amica, scesa per compare le sigarette, appropriandosi dell’ingente quantitativo di denaro in contanti, circa 10 mila euro, contenuto nella sua borsa lasciata a bordo dell’auto. Quando la donna lo ha visto allontanarsi a piedi, il complice – non identificato – sarebbe entrato in azione trattenendola per un braccio, impedendole quindi di inseguire il ladro.
Dopo denunce e indagini si è quindi giunti al processo e alla sentenza emessa mercoledì. Per il legale difensore del 28enne, l’avvocato Leonardo Proietti del Foro di Terni, «si è di fronte alla pena minima irrogabile in una situazione di questo tipo, e quindi c’è una parziale soddisfazione. Ritengo tuttavia che la contestazione nei confronti del mio assistito, anche in ragione del fatto che la vittima si era accorta solo in un secondo momento dell’asportazione del denaro, sia derubricabile nel reato di furto. Ma di questo ne parleremo nell’eventuale giudizio d’appello». Nel procedimento non figurano parti civili costituite.