Terni, global service energia: «Salto nel buio, ritirare l’atto»

Lunedì nuovo round in consiglio. Filipponi (Pd) e Orsini (Misto) ancora in pressing: «Rischio di andare contro il muro»

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Terzo round lunedì in consiglio a Terni per la maxi concessione quindicennale per un valore complessivo di oltre 33 milioni di euro in merito alla gestione e la manutenzione integrale degli impianti tecnologici degli edifici comunali con interventi di straordinaria manutenzione ed efficientamento energetico. Per ora sono stati esaminati solo quattro dei diciannove emendamenti presentati. Ancora pressione da Valdimiro Orsini (Misto) e Francesco Filipponi (Pd).

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«Ritirare l’atto»

Il capogruppo del Pd sottolinea che la delibera «avvia una procedura di gara, proposta dalla giunta e delle strutture tecnico amministrative del Comune di Terni, con il concorso di studi tecnico legali esterni, di impronta monopolistica. Per le dimensioni, aggregazioni di servizi che verrebbero esternalizzati, e per le risorse finanziarie, una gara cosi concepita e formulata, metterebbe il cappio al collo sia al Comune che alla città, e al suo tessuto di pmi artigianali e industriali di manutenzione e forniture. Gare così concepite taglierebbero le gambe e strozzerebbero in un sistema di asservimento le piccole e medie aziende del territorio, per i subbappalti che si determinerebbero. Questa procedura rappresenterebbe inoltre un salto nel buio della nostra città, in un momento estremamente grave e difficile segnato dall’emergenza dell’ inflazione e del contesto di economia di guerra nel quale siamo precipitati. Contesto che non consente di fare previsioni nel medio lungo periodo e di controllare e governare le variabili dei prezzi e del mercato. Per queste ragioni il Pd invita il sindaco e la gunta a ritirare l’atto proposto e a ripensare e riproporre una gara di dimensione a misura del buon senso e della buona pratica amministrativa che consenta alle nostre imprese di partecipare con il loro know-how e di tutelare i loro lavoratori».

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«Rischio di andare contro il muro»

Per il capogruppo del Misto invece «la lentezza con la quale sta procedendo in consiglio comunale la delibera per l’assegnazione della fornitura del calore per gli edifici comunali dimostra che i dubbi che abbiamo evidenziato sono momento di riflessione condivisa. A fronte di una giunta che sta con il piede sull’acceleratore, con il rischio di andare contro il muro, ci sono tanti consiglieri che condividono sì la necessità dell’efficientamento energetico ma hanno grandi perplessità sulla proposta della giunta e degli uffici. D’altronde si vuole impegnare il Comune di Terni per 15 anni, ben tre lustri, chiamandolo a sborsare complessivamente quasi 40 milioni di euro. Una cifra mostruosa. Noi chiediamo di valutare percorsi alternativi, come l’utilizzo dei fondi messi a disposizione dal Fesr e Fse+ declinati in Agenda Urbana per l’efficientamento energetico degli edifici pubblici. Chiediamo, nell’interesse del denaro pubblico e del massimo rispetto della legge, di approfondire i dubbi sulla composizione del gruppo di lavoro chiamato a valutare l’offerta del proponente, perché potrebbero esserci eventuali conflitti di interesse. Dubbi da esaminare anche sul consulente voluto dal comune per esaminare la fattibilità economica del progetto. Vanno chiarite, infatti, le dinamiche tra alcuni progettisti del proponente e gli incarichi che gli stessi hanno ricevuto dal Comune di Terni riguardo la messa a norma degli impianti tecnici e antincendio. In merito a questi temi estremamente concreti e delicati chiediamo chiarimenti all’assessora all’ambiente che invece, nell’ultima seduta del consiglio comunale, ha lasciato stizzita l’aula,  scaricando così sulle spalle dei consiglieri comunali tutto il peso e le conseguenze delle scelte». Lunedì altra lunga seduta in arrivo.

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