Per una volta – e probabilmente non sarà l’unica – sono stati i giornalisti a scendere in piazza, giovedì mattina a Terni, per raccontare difficoltà e preoccupazioni della propria categoria. L’occasione è stata la manifestazione spontanea organizzata davanti palazzo Spada per esprimere solidarietà ai colleghi di TeleGalileo (la storica emittente locale che, dopo oltre 40 anni di vita, entro sabato spegnerà le trasmissioni), ma anche per coinvolgere nella discussione sul futuro dell’informazione locale la politica cittadina. All’incontro, insieme al vicesindaco con deleghe all’informazione e alla comunicazione Andrea Giuli e l’assessore ai rapporti con gli ordini professionali Stefano Fatale , hanno partecipato infatti capigruppo e consiglieri dei gruppi consiliari in Comune di Forza Italia, Fratelli d’Italia, Gruppo Misto, M5s, Pd, Senso Civico, Terni Civica e Uniti per Terni.
FINE DELLE TRASMISSIONI PER TELEGALILEO: TERNI PERDE UN’ALTRA VOCE

Gli appelli
Chiaro l’appello lanciato nel corso della manifestazione: un’informazione locale più povera – la chiusura di TeleGalileo è solo l’ultima di una serie di vertenze – non si traduce solo in un problema occupazionale e di precarietà per i giornalisti, ma rischia di esserlo anche dal punto di vista democratico, laddove la ricerca delle notizie, il confronto e il dibattito tendono a scomparire. Insomma, è una questione che coinvolge la comunità cittadina (e provinciale) intera. «La politica locale ha le armi spuntate – ha detto il vicesindaco Giuli -, ma il problema è più grande e attiene alla città e alla sua resistenza. Occorre che in questo percorso Terni sia unita». Giorgio Ciaruffoli, volto storico di TeleGalileo, ha sottolineato come, con la chiusura della tv – «non imposta, ma dolorosamente decisa in maniera consapevole da parte della proprietà» – Terni «non avrà più alcun tipo di possibilità di essere rappresentata su quel tipo di piattaforma». «Ma continueremo ad esserci – ha assicurato – vogliamo continuare ad essere la voce della città, lo faremo in modo diverso ma con la stessa passione». Concetto ribadito da Giorgio Brighi, tra i fondatori dell’emittente tv: «Terni deve continuare ad avere una ‘piazza’ aperta ai cittadini» ha sottolineato.

Lattanzi (Provincia): «Ennesimo ridimensionamento»
Sul tema si espone anche il presidente della Provincia Giampiero Lattanzi: «Intendo esprimere la mia preoccupazione per l’annunciata chiusura del canale Tv di TeleGalileo. La notizia colpisce una delle emittenti storiche del Ternano e si inserisce in un quadro di criticità in atto da tempo sul versante della stampa locale con numerose redazioni e testate giornalistiche chiuse. Non voglio entrare nel merito delle scelte compiute dall’editore ma semplicemente constatare che Terni, seconda città dell’Umbria e uno dei poli siderurgici più importanti d’Italia, oggi si trova a dover affrontare l’ennesima vicenda legata al ridimensionamento della presenza di testate giornalistiche sul territorio. La mia piena solidarietà – conclude – va ai giornalisti, ai tecnici e a tutti coloro che sono impiegati a vario titolo nell’emittente e mi auguro che non vi siano per loro ripercussioni sui rispettivi livelli occupazionali. Credo, al contempo che possa essere utile l’avvio di un dibattito approfondito sullo stato del giornalismo a Terni e su questo sono pienamente disponibile a fare la parte istituzionale di mia competenza».

Cipolla (Cgil): «Forte preoccupazione»
«La Cgil di Terni – la nota del segretario generale Claudio Cipolla – esprime forte preoccupazione per l’annuncio della chiusura della redazione di TeleGalileo. Ciò rappresenta un ulteriore indebolimento sotto il profilo culturale e della libera informazione per la comunità ternana. TeleGalileo ha rappresentato per anni un punto di riferimento per molti cittadini, permettendo di seguire gli avvenimenti di diversa natura presenti in città, attraverso una informazione sempre attenta e puntuale a dar voce al territorio. Oggi l’insieme della comunità è più debole perché quando si riducono gli spazi democratici di informazione e partecipazione non è mai buon segnale. Siamo vicini – prosegue – ed esprimiamo la piena solidarietà ai lavoratori e alle lavoratrici coinvolte che da troppi anni, insieme ad altri dello stesso settore, hanno visto un progressivo indebolimento e una riduzione dei propri spazi lavorativi, nonostante l’impegno costante e la professionalità profusa. Auspichiamo che l’insieme dei soggetti operanti nel territorio affronti questi temi per ridare alla città tutta un profilo, almeno sugli aspetti dell’informazione, capace di poter rappresentare la voce e i bisogni di un territorio che altrimenti sarà sempre più isolato».

Francescangeli (Ugl): «Grande perdita»
«Con la chiusura di Tele Galileo – le parole di Daniele Francescangeli, segretario provinciale Ugl – si chiude l’ultima tv rimasta a Terni. Pochi mesi prima é stata la volta di Trt, dove lavoravano tanti ragazze e ragazzi capaci e professionali. L’informazione che con professionalità e passione i giornalisti hanno portato avanti nel difficilissimo settore dell’editoria Ternana non merita questa conclusione. Alle ragioni dell’azienda, si contrappone infatti un oggettivo impoverimento del confronto dialettico, indispensabile verso le nuove frontiere dello sviluppo, su cui poggiare i nuovi impieghi occupazionali. Impieghi di cui i Ternani hanno estremo bisogno. Ai giornalisti e ai lavoratori, oltre alla scontata solidarietà e vicinanza, va il sincero augurio di non disperdere l’importante bagaglio di esperienza guadagnato sul campo, anche grazie a produzioni giornalistiche innovative, apprezzate per la tempestività delle realizzazioni e il pluralismo dei contenuti. L’interruzione delle trasmissioni dell’emittente televisiva rappresenta una grossa perdita all’interno di un contesto che racchiude la pluralità e la libertà dell’informazione. La nascita di un mezzo di comunicazione in una città multiforme e multi contestuale come Terni – prosegue Francescangeli – non può mancare. La chiusura di un mezzo di comunicazione rappresenta dunque una sconfitta per la libertà di informazione ed è pure un danno alla vita sociale e democratica del nostro territorio che deve basarsi su una continua e costante pluralità di voci. Esprimo – conclude – solidarietà ai lavoratori dell’emittente Tele Terni prima, oggi ai giornalisti e tecnici di TeleGalileo».
La lettera di Conticelli a Morelli
Il presidente dell’Ordine dei giornalisti dell’Umbria, Roberto Conticelli, ha inviato una lettera aperta al presidente della sezione di Terni di Confindustria, Riccardo Morelli. Di seguito riportiamo il testo integrale.
Egregio presidente, la scelta di scriverLe deriva da circostanze legate a una pessima notizia, la dismissione delle frequenze televisive di TeleRadioGalileo, storica emittente del territorio ternano, e dalle conseguenze che questo ulteriore ‘colpo’ all’informazione locale inevitabilmente comporta. Nel mezzo di una crisi epocale indotta dalla pandemia, quando le informazioni professionali assumono una dimensione perfino sanitaria, noi operatori del settore assistiamo increduli e sgomenti al crollo del peso specifico del giornalismo, in special modo di quello locale, soppiantato dalla dissennata gestione di un web che, al di là dell’attività delle meritorie testate ufficiali regolarmente registrate, sfrutta una preoccupante, quanto probabilmente voluta, deregulation legislativa per lasciare spazio alle fake news, cancro dell’informazione corretta. Accade così ovunque in Italia, purtroppo anche in Umbria e in modo assai evidente a Terni e nel Ternano, territorio un tempo florido per redazioni e giornalisti ed oggi rimasto desolatamente a corto di voci. Non Le evidenzio, poichè ne sarà certamente a conoscenza, quanto abbia pesato, per giungere a tale desolante situazione, il chiamarsi fuori delle istituzioni pubbliche locali nel corso dei decenni e di conseguenza il campo libero lasciato a editori distintisi negativamente nel perseguire l’esclusiva logica del profitto. Come associazione che tutela la categoria abbiamo faticato, e fatichiamo ancora, a reperire sul territorio validi interlocutori con cui avviare una possibile prospettiva di scenario, nonostante il settore, pure danneggiato dall’emergenza-Covid, lasci intravedere evidenti spiragli di rinascita a fronte di un’oggettiva richiesta di notizie che giunge dalla società civile. Molti altri territori nazionali già in questa fase programmano economicamente e socialmente il dopo-Covid, nel quale – lo dicono le proiezioni degli esperti – l’informazione tornerà a giocare ruoli di primo piano in tutte le sue componenti, dalla carta stampata allo stesso web, dalle televisioni alle radio. In tale contesto l’imprenditorìa locale merita di essere chiamata a una valutazione che tenga conto delle indubbie possibilità di sviluppo del settore della comunicazione, sia sul terreno economico (posti di lavoro e quant’altro) che su quello sociale e culturale. I giornalisti ci sono, hanno un elevato profilo qualitativo e già sostengono, in condizioni estremamente disagiate e sottopagati, il proprio ruolo, pronti a Terni e nel territorio provinciale a concorrere attivamente a una visione imprenditoriale dinamica che intenda cimentarsi concretamente con progetti di largo respiro sul terreno dell’editoria. Il mercato delle notizie vive una stagione di crisi, tuttavia in esso sono presenti spunti e occasioni che abili imprenditori potrebbero gestire al fine di avviare iniziative sostenibili e redditizie. Tra l’altro l’Ordine dei Giornalisti dell’Umbria, nei mesi scorsi, ha partecipato attivamente alla strutturazione della nuova Legge Regionale sull’Editoria, provvedimento che si appresta a divenire realtà con contributi riferiti alle attività editoriali collocate in tutto il territorio regionale. A voi imprenditori chiediamo coraggio, a voi offriamo competenza pur nella ovvia distinzione dei ruoli. Insieme ai colleghi componenti il consiglio direttivo sono pronto a incontrarLa, quando ciò sarà possibile e quando Lei riterrà opportuno, per discutere gli argomenti sopra prospettati, utilizzando queste poche righe come occasione di spunto per una riflessione a tutto campo che a nostro avviso oggi più che mai si impone. La ringrazio e attendo riscontri».

«Sicuro impoverimento per il tessuto cittadino»
Sulla chiusura di TeleGalileo interviene anche l’associazione Giornalisti in Umbria con un messaggio diretto al prefetto di Terni Emilio Dario Sensi, alla presidente della Regione Donatella Tesei, al presidente dell’Ordine dei giornalisti regionale Roberto Conticelli, a Confindustria Tv, al presidente dell’associazione stampa Umbra Marco Baruffi, all’editore ed ai colleghi della tv: «L’associazione Giornalisti in Umbria esprime innanzitutto solidarietà ai colleghi che a vario titolo in questi anni hanno lavorato ai prodotti giornalistici di TeleGalileo dimostrando passione, dedizione, grande interesse alla professione e alla città. Ci auguriamo che il loro apporto trovi comunque canali comunicativi validi e capaci di fornire reddito e soddisfazioni professionali. Esprimiamo rincrescimento per quanto si è verificato a TeleGalileo. Per una situazione complessa e per molti aspetti non inedita si viene ora a verificare una chiusura che costituisce un sicuro impoverimento per il tessuto cittadino di Terni. Viene a mancare in un contesto che ha già visto chiusure e accorpamenti un’altra voce di informazione, un altro luogo di confronto. Rileviamo che quanto si sta verificando è estremamente penalizzante per un capoluogo di provincia con oltre 100 mila abitanti. Occorre una riflessione seria e approfondita, occorrono interventi a sostegno della piccola editoria affinché il patrimonio di Tv e radio locali – spesso con una lunga storia alle spalle – non vada disperso, così come occorre dare continuità alle testate on line che si sono recentemente costituite e che rappresentano una nuova frontiera della comunicazione. L’associazione Giornalisti in Umbria si rivolge a tutti gli enti e soggetti che possono svolgere un ruolo attivo in questa e analoghe vicende. Per questo segnaliamo quanto sta accadendo – oltre all’odg dei giornalisti e all’associazione stampa umbra – al signor prefetto di Terni e alla presidente della giunta regionale. Attendiamo – rispettosi – e appoggiamo tutte le iniziative che vorranno intraprendere Odg e Asu, pronti a dare il nostro contributo».
Ferranti e Rossi
I giornalisti – il pensiero di Francesco Maria Ferranti, presidente del consiglio comunale di Terni – giustamente intendono sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni alla progressiva perdita di testate giornalistiche e televisioni nel nostro territorio. Voglio esprimere ufficialmente la mia vicinanza e il mio sostegno alla loro iniziativa. Chiunque crede nelle istituzioni democratiche deve avere a cuore anche l’attività della stampa libera e plurale che dei sistemi democrati è parte integrante». Tra i consiglieri – maggioranza e opposizione – presente anche Michele Rossi: «Ho accolto con preoccupazione la chiusura dell’ultima emittente televisiva della città. La situazione non può lasciarci indifferente perché i giornali, le radio, le tv ed i siti di informazione locale sono un riferimento importante per moltissimi cittadini. Si tratta di risorse indispensabili. Sono le voci del territorio di quel pluralismo concreto irrinunciabile in una società sempre più globalizzata, dove le identità locali rischiano di sparire. È dovere civico sostenere tutto questo ed evidenziare l’impoverimento democratico e culturale che deriva da nuove chiusure. La nostra è una città senza più una sola emittente televisiva locale, con quasi tutte le redazioni giornalistiche della carta stampata ormai chiuse e con gran parte di quelle online in situazioni di precariato lavorativo. Tutto questo avviene mentre i cittadini avrebbero sempre più bisogno di una informazione autorevole, corretta e professionale. Tra i mille problemi di questa nostra città va affrontato anche questo. Innanzitutto tenendo alta l’attenzione sul tema e poi promuovendo confronti nelle sedi opportune».
Nicchi
«Una brutta notizia – le parole del consigliere regionale della Lega, Daniele Nicchi – per il nostro territorio. Non è mai facile chiudere un’avventura ideata, curata e gestita per anni in modo collettivo e soprattutto nata per essere lo strumento principale per comunicare il senso di principi e valori culturali condivisi.
Così, dopo oltre 40 anni di attività intensa e molto impegnativa, chiude i battenti la testata giornalistica TeleGalileo di Terni. In questi anni assistiamo con sgomento al crollo del peso specifico del giornalismo, in special modo di quello locale, ove molte redazioni hanno chiuso i battenti. Accade così ovunque in Italia, purtroppo anche in Umbria e in modo assai evidente a Terni e nel ternano, territorio un tempo florido per redazioni e giornalisti ed oggi rimasto desolatamente a corto di voci. Questo è un ulteriore colpo all’informazione ‘made in Terni’ e a tutti coloro che nell’informazione continuano ad operare con gravissime difficoltà economiche, nessuna o scarsissime opportunità occupazionali, nella totale indifferenza di tutti. Il mercato delle notizie vive una stagione di crisi, tuttavia in esso sono presenti spunti e occasioni che abili imprenditori potrebbero gestire al fine di avviare iniziative sostenibili e redditizie. Certo i tempi sono difficili e mandare avanti una piccola realtà locale nell’ambito televisivo, probabilmente è più che difficile. Ogni volta – termina l’esponente del Carroccio – che chiude un mezzo di comunicazione si perde tutti, senza distinzione di colori e idee politiche, in quanto il pluralismo nella comunicazione è il sale della democrazia. In conclusione esprimo la mia più ampia solidarietà a tutti giornalisti e cineoperatori di TeleGalileo».