Terni, mense a scuola: il capannone è un caso

La questione sollevata da umbriaOn adesso diventa un caso politico: quattro consiglieri comunali chiedono di sapere come stanno le cose

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Forse è arrivato il momento di fare chiarezza. Perché adesso c’è pure la conferma ufficiale che Gemos, l’azienda che si è aggiudicato l’appalto per la refezione scolastica a Terni, aveva indicato – nell’offerta presenta al Comune – proprio il capannone individuato da umbriaOn come quello da utilizzare “per l’espletamento e la gestione del servizio di refezione scolastica” e garantiva “una capacità produttiva di oltre 2.000 pasti giornalieri”. Forse quando lo avranno rimesso a posto, attrezzato e certificato, sì.

Le cucine scolastiche Ma c’è anche la conferma che Gemos (umbriaOn pure questo lo aveva scritto), in sede di presentazione dell’offerta tecnica, aveva previsto – previo accordo con l’Amministrazione Comunale – il potenziamento delle cucine interne delle scuole Campomaggiore e Mazzini.

IL DOCUMENTO

L’accesso agli atti Il tutto emerge da una richiesta di accesso agli atti in merito alla gara, presentata dai consiglieri comunali Valdimiro Orsini e Sandro Piccinini (Pd), Faliero Chiappini (Città aperta) e Sandro Piermatti. «La nostra azione – spiegano i quattro consiglieri comunali – è diretta ad assicurare l’erogazione del servizio di refezione scolastica fondamentale per le dinamiche complessive del settore e ad avere certezze nell’esercizio delle nostre prerogative di consiglieri comunali e nel rispetto di tutte le normative applicabili».

La storia Il tema era stato sollevato da umbriaOn nei giorni scorsi e  aveva provocato anche una reazione del Comitato servizi educativi: vani, però, erano stati i tentativi di avere qualche informazione aggiuntiva. Il Comune taceva e la Gemos – che pure aveva promesso di parlare con noi – all’ultimo momento ha fatto marcia indietro. Adesso, forse, sapremo come stanno davvero le cose.

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