Mercato mercoledì Terni, si stringe per il trasferimento

Dallo Staino al centro, focus in commissione. L’assessore Fatale: «Ci preoccupa, ma si fa. L’auspicio è che avvenga entro maggio». Commercio, nodo tassazione

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Il commercio cittadino, la necessità di organizzarsi in vista delle riaperture – per ora solo per le attività all’aperto – previste da lunedì 26 aprile e l’eterno nodo del mercatino settimanale. Sono tra i temi dei quali si è discusso in mattinata nel corso della III° commissione consiliare con protagonista l’assessore Stefano Fatale: il trasferimento – quantomeno a parole, visto l’ultimo anno meglio andarci cauti – si avvicina e si punta a maggio.

GLI OPERATORI ALLO STAINO DA MESI. SENZA RIVISITAZIONE DEGLI SPAZI
L’ULTIMO RINVIO DI MARZO

La piantina originaria per il centro

Piantina aggiornata e preoccupazione

A tirare in ballo l’argomento è stato lo stesso Fatale nel corso del riepilogo delle misure – focus anche su agricoltura, problemi terreni pascolivi e convenzione con Afor, mattatoio, movida e sviluppo economico – contenute nel Documento unico di programmazione 2021-2023. Siamo a quasi un anno dall’incontro (con firme) a palazzo Spada con le associazioni di categoria e da allora passi in avanti, in concreto, non ce se sono stati al netto di atti amministrativi e annunci: « Fondamentale – ha spiegato – sarà il ruolo della localizzazione del mercatino settimanale in centro. Ci stiamo lavorando, a breve contiamo di portarlo a termine». A chiedere maggiori delucidazioni in merito è stato Luca Simonetti (M5S): «La rotta è sempre quella?». Come noto gli ambulanti sono rimasti allo Staino a lungo con tutte le difficoltà del caso. «L’obiettivo – la replica dell’esponente dell’esecutivo Latini – è trasferirlo all’indomani della fine del caos pandemico. Non vi nego la preoccupazione di posizionarlo in città, ma comunque siamo pronti a farlo e già da una settimana abbiamo aperto interlocuzioni con gli organi di sicurezza. Siamo in attesa dell’ultima piantina aggiornata con gli spazi allargati». Poi l’auspicio: «Ci auguriamo che avvenga entro il mese di maggio, nei primi quindici giorni». Sì, perché Fatale ha ricordato che per ora lo stato di emergenza nazionale ‘scade’ il 30 aprile e la proroga non c’è stata.

DAL 26 APRILE RIAPERTURE ALL’APERTO: IL PROGRAMMA

Piazza della Repubblica

Commercio, tasse e confronto

Focus anche sul commercio cittadino: «Dovremmo cercare – ha specificato – di superare la crisi che purtroppo da un anno e mezzo ha coinvolto la nostra città. Va fatto con il coinvolgimento di tutti e già da sabato, post dichiarazioni del premier Draghi, abbiamo riaperto un immediato confronto per farci trovare pronti in vista di lunedì 26 aprile». Si chiede una rivisitazione delle tasse locali e maggiori spazi per posizionare i tavoli: «Capacità di riduzine della tassazione? Un Comune in dissesto ha difficoltà a farlo, ma vedremo. Martedì alle 10 c’è un incontro per ragionare sulle riaperture alla quale ha chiesto di poter partecipare anche il sindaco Latini». L’assessore ha parlato di possibilità di ampliamento delle zone di somministrazione per i locali, parcheggi gratuiti e occupazione di suolo pubblico a titolo gratuito: «Cercheremo di agevolare qualsiasi possibilità». Ad assistere alla seduta anche la dirigente Emanuela Barbon. Giovedì mattina intanto è in programma una manifestazione di protesta pacifica degli operatori del settore.

I posteggi nella zona cementata

Confcommercio: «Agire sui tributi locali»

Sul fronte tassazione è Confcommercio Terni – inviata una missiva alle amministrazioni locali della Provincia – ad esporsi per chiedere una rivisitazione: «Per i settori più colpiti dalle chiusure è necessario l’esonero dal pagamento di qualsiasi tassa locale e dal canone unico, secondo quanto previsto già dai provvedimenti nazionali ma andando anche oltre gli stessi; per le altre attività economiche, aventi comunque diritto ai ristori nazionali, occorre concedere una dilazione di pagamento del canone unico e della Tari, da versare comunque entro il 31 dicembre 2021; a livello locale serve una attenta e puntuale verifica delle regole con cui dare attuazione alle riaperture all’esterno previste a partire dal prossimo 26 aprile, cercando di penalizzare il minor numero possibile di attività; è importante attivare anche una azione di forte sensibilizzazione nei confronti degli altri livelli istituzionali affinché si adoperino per trovare soluzioni concrete crescente disagio economico e psicologico delle imprese del territorio, con interventi volti ad eliminare eventuali ulteriori limitazioni (ordinanza regionale vigente) e sul piano delle vaccinazioni. La Confcommercio auspica quindi che, già nell’incontro convocato dal Comune di Terni per domani mattina, si riscontri la disponibilità dell’Ente a dare immediate risposte a queste richieste e sollecita anche gli altri Comuni della Provincia affinché si attivino per un confronto in merito».

Confartigianato Terni, focus anche su tariffe cimiteriali

Sponda Confartigianato si torna a ribadire la «richiesta dell’insieme delle soluzioni che riducano l’impatto della tariffa rifiuti (Taric) in considerazione dei ridotti volumi generati dalle imprese a seguito delle chiusure imposte dai provvedimenti di contrasto della pandemia e anche l’eccessivo sbilanciamento della tariffa locale a scapito delle imprese stesse. Molte sono le criticità per quanto riguarda l’avvio della tariffa puntuale che devono essere ancora affrontate e risolte. Anche per quanto riguarda l’occupazione suolo pubblico (Canone unico patrimoniale) torniamo a denunciare le criticità da affrontare e confermiamo che sarebbe stato più opportuno, prima di inviare gli avvisi, prevenire le complessità che si generano per quelle imprese che beneficiano dell’esonero 2021, al momento solo semestrale, disposto dal Governo e per l’incidenza della tariffa relativa. Inoltre, in considerazione delle riaperture graduali che favoriscono le imprese che svolgono i servizi di ristorazione nelle aree esterne, riteniamo importante e urgente facilitare ulteriormente le occupazioni di suolo pubblico da parte di tutte le imprese della ristorazione con le connesse implicazioni in termini di viabilità. In questo senso proprio per agevolare anche le imprese che non hanno attualmente spazi all’aperto autorizzati, o li hanno in misura insufficiente, sarebbero auspicabili soluzioni idonee che comprendano ad esempio l’estensione per il fine settimana, anche su base oraria, delle aree pedonali. Ribadiamo anche la nostra contrarietà all’incremento delle tariffe cimiteriali che il Comune si appresta a deliberare, che appare del tutto esagerato e in grado di colpire gravemente imprese e privati».

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