Terni, minori stranieri non accompagnati: +40%, lo stanziamento 2023 sale a 0,5 milioni

Altra variazione di bilancio del Comune per fronteggiare l’aumento: è quasi il doppio rispetto all’originario. Chiesti lumi su strutture e stato dell’arte. Si passa da 60 a 100 euro al giorno

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di S.F.

«A causa dei conflitti internazionali attualmente vigenti e delle recenti catastrofi naturali, il numero di minori stranieri non accompagnati in Italia è in crescita. La questura di Terni sta segnalando al Comune un numero sempre maggiore di msna sul territorio che necessitano di un urgente collocamento in idonee sistemazioni». E la direzione welfare «sta affidando un elevato numero di mnsa a varie strutture autorizzate»: è quanto viene specificato nel documento istruttorio che, in sostanza, fa salire lo stanziamento 2023 a mezzo milione di euro per i minori stranieri non accompagnati sul territorio. L’atto è stato discusso mercoledì pomeriggio in III commissione perché c’è bisogno di una variazione di bilancio. Le polemiche non mancano.

DICEMBRE 2022, L’APPALTO DA OLTRE MEZZO MILIONE PER IL PRONTO INTERVENTO SOCIALE

Accardo e Altamura

Il 40% in più

Per farsi un’idea senza scendere troppo nei tecnicismi di un iter complesso, basti pensare che lo stanziamento originario nel bilancio 2023 era pari a 262.800 euro. Poi il 1° agosto il consiglio comunale ha deliberato 100 mila euro in più e, ora, si ‘carica’ il tutto con ulteriori 137.200 euro. Non pochi: «Basandoci sul maggiore flusso di minori stranieri non accompagnati nel territorio comunale, pari a circa il 40% in più rispetto a quanto precedentemente previsto, si ritiene opportuno avere a disposizione, per l’anno 2023, una somma pari a 500 mila euro per la citata incombenza». L’istruttoria porta la firma della dirigente al welfare Donatella Accardo, protagonista a palazzo Spada in compagnia degli assessori Viviana Altamura prima e Michela Bordoni poi per fare il punto della situazione: il Comune anticipa le rette per il ricovero dei minori alle strutture residenziali fino ad un massimo di 100 euro al giorno e, in un secondo momento, il ministero dell’Interno le rimborsa. Il collegio dei revisori dei conti composto da Carlo Ulisse Rossi, Rosella Tonni e Carlo Luigi Lubello ha già dato l’ok alla manovra. Il dibattito è andato avanti per oltre un’ora e la sensazione è che ci sarà di cui parlare a stretto giro.

GENNAIO 2023, L’ACTL SI PRENDE L’APPALTO PER IL PRONTO INTERVENTO SOCIALE

Kenny ed i consiglieri di AP

Altamura e Accardo spiegano. I numeri

Argomento delicato e che coinvolge un bel po’ di persone: «Non si toccano i fondi di bilancio e ci sono due capitoli di spesa di 137.200 euro per la parte di entrata ed uscita. Non c’è nessun onere a carico dell’ente», ha voluto precisare la 43enne assessore alla scuola del Comune. Tuttavia la curiosità dei consiglieri – di tutte le sponde – ha portato la discussione ad un maggior livello di profondità: «La spesa è considerevole e già ad agosto c’era stata una variazione di 100 mila euro. Ok, sono del ministero, ma il Comune li anticipa. Quanti sono i minori non accompagnati ad oggi sul territorio? E quali sono i criteri per la scelta delle strutture?», il pressing di Valdimiro Orsini (Terni Masselli sindaco). Guido Verdecchia (AP) ha invece chiesto delucidazioni sui servizi erogati e l’efficacia delle attività di ricovero. Marco Cecconi (FdI) ha invece puntualizzato – da ex assessore al welfare dell’era Latini – che la questione non è da confondere con l’ex Spra, ora Sai: «Il problema è la capacità ricettiva del territorio, ‘gravato’ da questa accoglienza. E concordo, colpisce l’entità della variazione di bilancio. Sono risorse che il Comune anticipa». Inevitabile il nuovo intervento della Accardo: «Ci sono vari livelli di accoglienza. Il pronto intervento sociale c’è quando il minore viene rintracciato sul territorio, poi c’ l’accoglienza integrata. L’aumento non c’è stato solo per i minori in più, il dato non è considerevole rispetto ad altri Comuni. Ma dipende anche dal fatto che il ministero ha incrementato il contributo da 60 a 100 euro al giorno e ciò è un bene per le casse comunali. L’anticipo di cassa? C’è per pochi mesi perché poi il Viminale ci liquida trimestralmente». La dirigente 43enne, per un confronto con il passato, ha aggiunto che nel 2018 il ministero contribuiva ‘solo’ con 45 euro, il resto lo metteva l’amministrazione.  In media, con mezzo milione di euro, si ‘copre’ la spesa per 13 o 14 Msna.

Il tentativo di rinvio

La Altamura va via per un appuntamento istituzionale non prima di lanciare un messaggio: «Sono procedure che ho trovato. E si sta facendo un ‘caso’ su una questione tecnica. Le strutture sono scelte sulla base di quelle disponibili, sono poche». In commissione non vengono citate una per una e qualcuno storce il naso. «Servono maggiori dettagli, c’è necessità di conoscere la situazione attuale. Si è partiti da 262 mila euro e ora siamo a mezzo milione, è quasi il doppio. Cosa è avvenuto fino ad oggi?», l’ulteriore pressione di Francesco Filipponi (PD). Poi arriva la Bordoni: «Sono fondi ministeriali e sgravano la nostra spesa corrente. Ora stiamo analizzando le singole strutture ed è anomalo che le opposizioni – il riferimento è al centrodestra – propongano queste domane quando fino a cinque mesi fa c’erano loro». Filipponi chiede il rinvio del voto, Josè Kenny si accoda – bisticciando un po’ anche con il presidente Claudio Batini – e AP boccia: «Sono in imbarazzo, non si sanno quali strutture sono coinvolte», la lamentela finale del capogruppo Dem. Ultimo appunto della Accardo e tutti a casa: «Il ministero ora ristora di più al Comune, ciò è favorevole per le casse dell’ente. E abbiamo un pronto intervento sociale h24 attivo». Nel consiglio comunale della prossima settimana sono attese altre scintille sul tema. Da ricordare che ad aggiudicarsi l’appalto per il pronto intervento sociale è stata l’Actl per una cifra di 267.750 euro, valido fino al febbraio 2024.

Accardo e Bordoni

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