Gruppo immobiliare e creditizio franchising colpito da sequestro di oltre 2 milioni di euro

Terni – Importante indagine del Nucleo di polizia economica finanziaria della Finanza

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Un noto gruppo imprenditoriale ternano, attivo nel settore dell’intermediazione immobiliare e dell’attività creditizia, operante in franchising in diverse regioni del centro e sud Italia e con proliferazioni economiche anche all’estero, in particolare negli Stati Uniti, è stato colpito da un decreto di sequestro preventivo per equivalente – propedeutico alla confisca – emesso dal gip di Terni, dell’importo di circa 2.100.000 euro. La somma rappresenta una parte dell’imposta evasa – il totale è stimato in circa 10 milioni di euro – negli esercizi in cui gli inquirenti hanno registrato il superamento della soglia penale.

L’indagine

Il provvedimento è scattato al termine di un’articolata indagine del Nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di Finanza di Terni, guidato dal maggiore Andrea Longo. All’amministratore di diritto e di fatto del gruppo, un imprenditore di Narni, è stata contestata un’evasione fiscale ingente, sia delle imposte dirette che dell’Iva.

«Un ‘sistema’ di prestanome»

Con il coordinamento della procura della Repubblica di Terni, i militari della Finanza hanno «raccolto evidenti indizi di reità nei confronti dell’imprenditore che, attraverso un complesso reticolato di oltre venti società legate anche dal medesimo brand pubblicitario concesso in franchising, con sedi legali dislocate tra le province di Terni, Viterbo, Roma e Firenze, ha posto in essere la propria attività d’impresa sottraendosi in toto agli obblighi dichiarativi ed ai relativi versamenti delle imposte, ricorrendo a soggetti prestanome, di volta in volta individuati quali rappresentanti legali di diritto».

Denunciato a piede libero

Le indagini delle Fiamme Gialle hanno riguardato i periodi di imposta dal 2015 al 2021, con l’esecuzione di 25 attività ispettive nei confronti di altrettanti contribuenti. «È stato appurato – spiega la Finanza – come lo stesso imprenditore gestisse personalmente e direttamente, dagli uffici ternani, l’operatività di tutte le società risultate evasori totali». Per l’uomo è scattata la denuncia all’autorità giudiziaria per omessa presentazione delle dichiarazioni fiscali, ai sensi dell’articolo 5 della legge sui reati tributari (decreto legislativo numero 74 del 2000).

I beni sequestrati

A seguito degli accertamenti condotti dalla polizia economico finanziaria del comando provinciale di via Bramante, e su richiesta del pm competente, il tribunale di Terni ha emesso il decreto di sequestro per circa 2.100.000 euro, «pari all’imposta evasa ai fini dell’Iva e delle imposte dirette per le annualità in cui si è registrato il superamento della soglia di rilevanza penale fissata dalla normativa di settore». Ne consegue, come detto, che gli elementi positivi di reddito sottratti a tassazione, sono ben superiori all’ammontare del sequestro che «è stato operato attraverso l’aggressione di unità immobiliari e liquidità giacenti sui conti correnti, risultati nella disponibilità delle società nonché del ‘dominus’ del sistema fraudolento».

La rete di franchising immobiliare Tecnocasa, pur non trattando mediazione del credito e non avendo un responsabile originario di Narni, diversamente dalla società indagata dalle Fiamme Gialle, ci tiene omunque a far sapere che è del tutto estranea ai fatti e quindi all’inchiesta.

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