Terni, nel nome di Fiat nasce il ‘polo dell’auto’

Una grande area, da tempo bloccata, che adesso sprigiona tutte le sue potenzialità

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L’operazione non è stata semplice, ma la sua conclusione positiva dice due cose: la prima è che nella ‘conca’ la voglia di fare impresa non è scomparsa e la seconda è che, quando si crede in quello che si fa, il risultato arriva.

Maratta Tutto inizia tre anni fa quando, racconta Alessandro Racanicchi, titolare della ‘Sviluppo industriale’, «sono venuto a conoscenza della situazione relativa ad un’area lungo via Luigi Corradi (a Maratta; ndr) il cui possibile utilizzo e sviluppo era di fatto bloccato e ho cominciato a lavorare per fare in modo che, invece, la situazione potesse evolvere in modo positivo.

Lo studio legale Importante, in questo contesto, è stato il supporto ottenuto dallo studio legale degli avvocati Emiliano Strinati e Francesca Clericò: «Lo sviluppo a destinazione artigianale, commerciale e direzionale, che oggi si è potuto realizzare – spiega Strinati – sin dagli anni ottanta in realtà era ostacolato dalle pastoie e lungaggini di una procedura concordataria della precedente società proprietaria dell’area, la ‘Ternana Costruzioni e Montaggi srl’, presso il tribunale di Frosinone. Con la ‘Sviluppo industriale srl’ abbiamo realizzato una complessa operazione contrattuale che gradualmente l’ha portata all’acquisto definitivo dell’immobile. Sul quale poi ha realizzato il complesso immobiliare oggi esistente, nel quale già hanno trovato collocazione diverse attività commerciali».

L’area e gli investimenti Si parla di un’area di circa 10 mila metri quadrati «nella quale – dice Racanicchi – grazie ad una lunga e articolata opera di mediazione, siamo riusciti a far confluire un totale di circa 9 milioni di euro di investimenti privati (il Comune ci ha già incassato circa 270 mila euro di ‘oneri’ vari; ndr) e che permetteranno di attivare, complessivamente, circa 80 posti di lavoro, nelle varie attività già avviate e in quelle in arrivo.

La Fiat Già, perché accanto alle ‘insegne’ che già sono apparse e che si scorgono dalla ‘Marattana’ – quella di InterSport è la più evidente – il dato rilevante potrebbe essere rappresentato dal fatto che quell’area sembra essere destinata a diventare l’autentico ‘polo dell’auto’ cittadino: «Entro pochi giorni e comunque prima della fine di maggio – spiega Alessandro Racanicchi – nello stabile principale verrà aperta una concessionaria Fiat da parte di un gruppo imprenditoriale veronese (che fa capo al conte Gastone Colleoni, considerato uno degli interlocutori privilegiati, per il mercato italiano, della holding automobilistica che fa capo a Marchionne; ndr) e la sua nascita ha innescato un meccanismo virtuoso che ha catalizzato ulteriori investimenti».

Il ‘polo dell’auto’ Accanto alla concessionaria – il marchio sarà ‘L’Automobile’, come quello già esistente a Verona, ma anche a Todi e che peraltro gestisce anche la commercializzazione di Alfa Romeo, Lancia ed altre importanti marche – in quell’area si stanno posizionando «un servizio di autonoleggio, un centro per le revisioni – dice ancora il titolare di ‘Sviluppo industriale’ – e un’officina specializzata in assistenza tecnica, mentre altri imprenditori del settore hanno già preso contatto con noi per verificare la possibilità di farvi confluire le proprie attività». Già pronta a trasferirsi lì, per dire, ci sarebbe anche una compagnia di assicurazioni.

Il paragone Inevitabile pensare, passando da quelle parti, a quella che è stata la sorte toccata ad un’altra operazione – quella relativa ad Edilstart – che si è invece persa in nebbie sempre più fitte e della quale, almeno per il momento, si sono perse le tracce. In quel caso – quasi 30 mila metri quadrati, destinati per il 55% a servizi e per il 45% ad uso commerciale – si è passati dall’entusiasmo iniziale; si parlava di grandi marchi dell’abbigliamento sportivo e non solo, ma anche della possibilità, anche lì, di dar vita ad una sorta di ‘incubatore’ di nuove imprese nell’area restante; al crescente pessimismo, alla disillusione finale: con il corollario di somme ingenti buttate tra consulenze e progetti mai portati a compimento. Ma questa è tutta un’altra storia. Da scrivere.

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