Terni, nuovi impianti in zona stadio: ci prova la Inwit S.p.A.

Convocata la conferenza di servizi per un impianto di comunicazione wifi con struttura da 30 metri. Nel discorso ci finisce anche il progetto Ternana

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di S.F.

La realizzazione di nuove infrastrutture per la telefonia nell’area del parcheggio dello stadio Liberati, alle spalle della curva San Martino. Dopo lo stop del Comune – ma la storia non è conclusa – alla Ck Hutchinson Networks Italia S.p.A per un impianto tecnologico multigestione per Wind, Tim e Vodafone, negli uffici di palazzo Spada è arrivata la richiesta da parte della società milanese Inwit S.pA. con una relazione a firma dell’ingegnere Andrea Di Mattia. Di mezzo ci finisce il discorso legato al progetto stadio-clinica della Ternana.

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Cosa è previsto

Si tratta di una infrastruttura di comunicazioni elettroniche nonché la predisposizione per una futura ospitalità srb di telefonia mobile. In sostanza è previsto il posizionamento di un palo porta antenne poligonale di 30 metri di altezza, di una recinzione su cordolo, contatore, quadri elettrici ed un cancello metallico. Nulla di memorabile. Il tutto dovrebbe sorgere vicino gli stalli di sosta per la ricarica delle auto elettriche: «Trattandosi di un impianto di telecomunicazione si configura come opera di pubblica utilità», ha sottolineato Inwit nell’inviare la richiesta a palazzo Spada. In tal senso giovedì – ci ha pensato il coordinatore tecnico Marina Garzuglia – è stata convocata una conferenza di servizi asincrona per i pareri di Arpa Umbria, direzione ambiente, lavori pubblici e attività produttive.

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«C’è il progetto Ternana»

Alla Inwit – Infrastrutture wireless italiane – è stato tuttavia fatto presente un fattore da non sottovalutare: «Si informa – la missiva del funzionario tecnico Federico Nannurelli datata marzo – che in data 23 febbraio 2021 è stato presentato, dalla Ternana Calcio S.p.A., il progetto per la realizzazione del nuovo stadio Liberati entro l’ottobre 2024, inclusivo di una clinica privata, negozi e spazi polifunzionali, demolendo l’attuale struttura esistente. Non si conoscono, visto lo stato iniziale di tale progetto, gli ingombri, le dimensioni e le sistemazioni circostanti, né tanto meno se tale costruzione realmente avverrà». Insomma, semmai si farà potrebbe creare qualche complicazione. Nel contempo prosegue il lavoro del gruppo – Sergio Anibaldi in testa – per consegnare il progetto definitivo ed esecutivo con successivo coinvolgimento della Regione.

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