di S.F.
C’è la dichiarazione di pubblico interesse del Comune e ora il progetto della Ternana – nuovo ‘Liberati’ più casa di cura privata – corre verso il progetto definitivo. Molti gli aspetti presenti nello studio di fattibilità depositato lo scorso 23 febbraio a palazzo Spada, alcuni dei quali messi nel mirino – in primis l’esenzione di Imu e Tasi richiesta per i 33 anni della concessione – durante il consiglio di giovedì pomeriggio: come noto l’ipotesi legata al costo complessivo per la realizzazione parla di 49 milioni 821 mila euro, la maggior parte dei quali legati alla clinica. Nella stima parametrica delle opere la cifra più bassa riguarda le alberature, la più alta le strutture in calcestruzzo ed il prefabbricato per la parte sportiva.
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Anche la piastra panoramica
Per quel che concerne il ‘Liberati’ la cifra stimata è di poco inferiore ai 24 milioni di euro. La voce principale – come ovvio che sia – riguarda le strutture ed il prefabbricato dello stadio: il valore indicato è di oltre 6,5 milioni di euro, più del doppio rispetto ad altre componenti di rilievo come la carpenteria metallica (2,6 milioni) e la piastra panoramica (di mezzo anche le finiture). Sopra i sei zeri ci sono anche la parte relativa al commerciale (1,3 milioni) e l’area parcheggi dal lato del cimitero. Da sottolineare che tutto ciò è indicato nello studio di fattibilità : con il progetto definitivo diverse elementi saranno modificati come da richieste della Conferenza di servizi asincrona.
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Le alberature e l’illuminazione
In consiglio comunale Anna Maria Leonelli (UpT, il gruppo che si è astenut) ha messo in evidenza i pochi fondi stimati per le alberature: 5 mila euro, la cifra più bassa dell’intero progetto. Per il resto ci sono – in particolar modo – 120 mila euro per quattro ascensori, mezzo milione per il rivestimento della facciata, 872 mila euro per i parcheggi esterni, 300 mila per il sottopasso ferroviario pedonale (saranno incrementati), 450 mila euro per l’illuminazione del campo, 540 mila per l’impianto fotovoltaico e 300 mila per il sistema wi-fi. Tra gli elementi essenziali dello schema di contratto per la sostenibilità ed equilibrio economico-finanziario ci sono «il riconoscimento al concessionario di diritti pluriennali di superficie gratuiti sulle aree in concessione per stadio e aree connesse, una eventuale opzione determinata e riconosciuta per la trasformazione del diritto di superficie in proprietà e l’assenza del «pagamento Imu/Tasi, di qualsivoglia contributo relativo al costo di costruzione e agli oneri di urbanizzazione in quanto da ritenersi integralmente scomputati con la realizzazione del progetto».
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Le criticità esistenti
Nella relazione illustrativa sono inoltre riepilogate i vari problemi – evidenti – dell’attuale stadio. La premessa è che «lo stadio risulta ad oggi un impianto sportivo ormai datato e obsoleto, dove non si assiste adeguatamente alla partita, non aggiornato a standard funzionali e di sicurezza per le competizioni che ospita e pertanto non idoneo ad accogliere eventi sportivi di livello superiore». Dopodiché c’è un dettagliato elenco, a partire dalla consistenza: «Quanto alle strutture – viene evidenziato – è bene precisare che l’impianto risulta collaudato ed agibile già dall’epoca di costruzione e che è stato emesso nel 2016 una nuova certificazione di idoneità statica. Tuttavia non verifica la conformità delle strutture alle normative vigenti all’epoca della sua emissione (di cui al Dm 14 gennaio 2018), bensì rimanda più genericamente al disposto dell’articolo 3 del Dm 18 marzo 1996 (norme di sicurezza per la costruzione e l’esercizio degli impianti sportivi) ed ai collaudi statici emessi all’epoca di costruzione. Non si ha oggi quindi alcuna indicazione sulla rispondenza delle strutture esistenti alle normative vigenti». Focus anche su ulteriori aspetti: «L’attuale arena presenta pianta ellittica – per la presenza in origine della pista di atletica – e conseguente disposizione di curve e tribune distanti dal campo di gioco con scadenti condizioni di visibilità ». Per l’accessibilità «lo stadio è posto in gran parte in una sorte di depressione orografica che di fatto lo separa dal contesto urbano e costringe i cittadini e tifosi a percorrere rampe tortuose di scale o lunghi percorsi pedonali in commistione con il traffico non secondario di via dello stadio e via Leopardi». Capitolo persone con disabilità : «Esiste una modesta tribuna riservata raggiungibile con una lunga rampa che isola di fatto i diversamente abili dal contesto dello stadio. Tutti gli altri settori e servizi non sono accessibili alle persone con diversa abilità ». Si prosegue poi nell’ambito sicurezza, dotazione parcheggi, vivibilità del quartiere, consumo di suolo e costi della manutenzione. D’altronde il ‘Liberati’ ha oltre cinquant’anni.
Uniti per Terni ribadisce: «Bello, ma esenzione ingiusta»
I tre consiglieri – Paola Pincardini, Anna Maria Leonelli e Valdimiro Orsini – venerdì hanno ribadito il concetto già espresso durante il consiglio comunale: «L’investimento che la Ternana calcio vuol fare sullo stadio e su tutta l’area circostante è importante per Terni non può che vedere il favore di tutti coloro che hanno a cuore la nostra città , quello che non ci convince è che ci sia una esenzione per 33 anni di tutti i tributi locali sui seimila metri di commerciale e sulla clinica privata. Come forza politica costruttiva e propositiva abbiamo esaminato con grande attenzione e rispetto il progetto presentato dal gruppo del presidente Bandecchi e per quello che potremo ci impegneremo al massimo per la sua approvazione definitiva. Un progetto articolato, importante, con molti interventi qualificanti sia sulla impiantistica sportiva, sulla dotazione sanitaria della città , che sulla viabilità e il recupero urbano. Come gruppo consigliare che risponde agli interessi della collettività non abbiamo potuto fare a meno di portare a conoscenza di tutta l’aula consigliare e della città che nel piano economico è prevista l’esenzione dei tributi comunali per tutta la durata della concessione e per tutti gli edifici realizzati. A nostro parere si tratta di una disparità nei confronti dei tanti piccoli proprietari di spazi commerciali o di altro genere che invece sono chiamati a pagare tutte le tasse in tutti i periodi dell’anno, anche nel corso di questa lunga emegenza pandemica che pure ha costretto alla chiusura tanti esercizi pubblici. C’è poi un mancato introito per il comune che rinuncia a decenni di introiti su superfici ragguardevoli, destinate a scopo di lucro. Comprendiamo – concludono – infatti le esenzioni sullo stadio vero e proprio, destinato ad una attività sportiva meritoria, non comprendiamo lo stesso trattamento per gli spazi destinati a portare profitto. Invitiamo l’amministrazione comunale ad applicare lo stesso metro di trattamento per tutti i suoi contribuenti, in quanto tutti meritano rispetto e attenzione per i loro sacrifici e per il loro lavoro».