Terni, nuove relazioni industriali: nasce l’Anpit

L’associazione datoriale apre una sede, il presidente Merletti: «Accanto alla imprese per sviluppare contrattazione aziendale, produttività e welfare»

Condividi questo articolo su

Più di 60 sedi provinciali già presenti in tutta Italia, ora l’avvio dell’attività, attraverso l’apertura di un’agenzia, anche a Terni: mette le radici nella città dell’acciaio l’Anpit, l’Associazione nazionale datoriale per l’industria e il terziario. La prima occasione per farsi conoscere sul territorio è stato il convegno che giovedì pomeriggio si è svolto alla Camera di commercio, incentrato sul tema ‘Partecipare per competere. Un nuovo modello di relazioni industriali’, introdotto dal presidente Anpit Terni, Carlo Merletti, e moderato dal consigliere nazionale Daniele Saponaro. Tra gli interventi, dopo i saluti del presidente del consiglio comunale Francesco Maria Ferranti, quelli dell’avvocato giuslavorista Marco Proietti, del tributarista Gianpaolo Sbaraglia, del segretario regionale della Cisal Umbria, Vincenzo Filice. A concludere i lavori Federico Iadicicco, presidente nazionale Anpit.

Gli obiettivi

«Sono oltre 29 mila, su tutto il territorio nazionale, le aziende associate ad Anpit, che promuove la rappresentanza e la tutela degli interessi morali, giuridici, economici, previdenziali e professionali dei datori di lavoro – ha spiegato Merletti -. In questi anni di crisi che hanno coinvolto anche il territorio ternano, ci proponiamo di poter offrire un fattivo supporto ai consulenti del lavoro e alle aziende nello sviluppo della contrattazione aziendale di secondo livello, della produttività del lavoro e del welfare. Forme di incentivazione e retribuzione che consentono di ridurre l’impatto fiscale e promuovere una nuova cultura della partecipazione. La continua evoluzione del mercato ha spinto Anpit ad introdurre un nuovo sistema di relazioni industriali e da questo principio nascono tutti i contratti collettivi nazionali di lavoro sottoscritti con la Cisal. Diciotto i settori della filiera tecnologica già raggiunti, ora – ha concluso – puntiamo ad entrare in punta di piedi e farci conoscere nel territorio della provincia di Terni».

Unione d’intenti con la Cisal

«Dobbiamo cercare di andare in una direzione diversa rispetto al passato – ha sottolineato anche Filice -, dando una discontinuità per contribuire a salvare i posti di lavoro e contemporaneamente ad aumentare l’occupazione di qualità. Lo si può fare, però, solo attraverso relazioni sindacali serie e concrete con le parti sociali. Per uscire da una crisi che ormai attanaglia tutta la nazione e in particolare l’Umbria è fondamentale creare un’unica alleanza e un confronto costruttivo su accordi di secondo livello, welfare aziendale e produttività. Solo così si può superare questa situazione gravissima».

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli