Terni, nuovo stadio: «Usare i canoni idrici per realizzarlo»

La mozione a firma Paparelli e sottoscritta dalla Porzi

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di Fabio Paparelli
consigliere regionale Pd (mozione sottoscritta anche da Donatella Porzi del Gruppo Misto)

La legge regionale speciale esistente, unica nel suo genere, è stata pensata per favorire lo sviluppo e la valorizzazione dei territori su cui afferiscono le attività degli impianti di grandi derivazioni di acque pubbliche ad uso idroelettrico. Nel triennio 2019-2021 ha portato ad investire oltre 1 milioni di risorse pubbliche proprio nell’ambito dell’impiantistica sportiva, oltre alle risorse per riportare a Terni UJ e per il decoro urbano.

Grazie a quella legge è stato finanziato con 800 mila euro il nuovo centro remiero di Piediluco, attraverso una collaborazione virtuosa con la fondazione Carit, la Fic-Federazione italiana canottaggio e la società Erg spa. In virtù di ciò, riteniamo che sarebbe assai più produttivo lavorare da subito in questa direzione, sfruttando anche le opportunità derivanti dai maggiori introiti che si attendono in virtù della prossima revisione della norma, per riqualificare o costruire il nuovo stadio a Terni.

La giunta regionale farebbe bene a prendere in seria considerazione la possibilità di agevolare questo processo, anche aumentando le risorse e consentendone l’utilizzo al Comune per investimenti. 1/1,5 milioni annui per coprire rate di mutuo consentirebbero di poter intervenire immediatamente sullo stadio di Terni, di
proprietà pubblica, operando per una riqualificazione complessiva su un bene che appartiene alla città e agli stessi tifosi. Non solo lo stadio, ma ciò consentirebbe anche di intervenire sul resto dell’impiantistica sportiva della città.

In particolare  basterebbe prevedere già nel prossimo bilancio regionale e nella legge in itinere, la possibilità di impegnare i fondi previsti dalla legge regionale 12 articolo 4, così come rifinanziata attraverso il disegno di legge della giunta regionale di cui all’atto 1010 del 5 ottobre 2022, ai fini della contrazione di mutui finalizzati alla riqualificazione o alla realizzazione del nuovo stadio comunale di Terni e in genere del patrimonio sportivo pubblico (campo scuola ad esempio). 

Per poter disporre di queste risorse basterebbe dunque modificare il disegno di legge della giunta regionale (deliberazione 1010/2022), e indirizzare, all’uopo il prossimo bilancio. Se poi, come auspichiamo, venissero accolte le richieste del Cal che chiede un incremento fino al 35% delle risorse da destinare ai Comuni, avremmo per Terni le risorse necessarie a fargli riacquisire quel titolo di capitale dello sport che per anni ha portando turismo e ricchezza.

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