Terni, omicidio Raggi: «Aassoul irregolare»

Il tribunale di Caltanissetta ha respinto il ricorso dell’omicida: dopo lo sbarco non aveva titolo per stare in Italia

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Amine Aassoul, dopo il suo sbarco a Lampedusa nel maggio del 2014, non aveva alcun titolo per stare in Italia: lo ha sancito il tribunale civile di Caltanissetta che ha dichiarato illegittimo il ricorso presentato dal 29enne omicida di David Raggi.

‘AZIZ’ CLANDESTINO: PARLA IL LEGALE DELLA FAMIGLIA RAGGI

Clandestino Il 15 settembre del 2014 la commissione territoriale di Siracusa aveva respinto la richiesta di asilo – tecnicamente ‘di protezione internazionale’ – presentata da ‘Aziz’ dopo lo sbarco. Lo stesso si era opposto, il 21 novembre, a quella decisione: attraverso un legale, aveva presentato ricorso chiedendone la sospensione dell’efficacia. Ricorso che il tribunale di Caltanissetta, che già il 28 novembre aveva respinto la richiesta di sospensione, ha esaminato nel merito e quindi bocciato in toto.

La famiglia Raggi «Tutto ciò – spiega l’avvocato Massimo Proietti, che assiste i familiari di David Raggi – pone fine a quelle che sono le sue arroganti pretese di restare in Italia. Non ne aveva e non ne ha titolo: tutto ciò è stato confermato dal tribunale».

OMICIDIO RAGGI E I ‘BUCHI NERI’ DEL SISTEMA

‘Buchi neri’ La decisione pone nuovamente un interrogativo che finora non è stato semplice chiarire: perché Amine Aassoul, dopo il suo sbarco ‘illegale’, è potuto rimanere in Italia – a piede libero, nonostante le condanne passate in giudicato – tanto da poter raggiungere la madre a Terni?

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