di S.F.
Tre stralci – opere edili, efficientamento energetico e sistema termico – e lavori un bel po’ lunghi. Più del previsto. E per la riqualificazione di palazzo Primavera, spazioin centro a Terni inaugurato nei primi anni ’00, tempo di nuovo sopralluogo da parte della I commissione dopo quello dell’aprile 2024. All’epoca si ipotizzava ottobre come termine di fine restyling ma, alla fine, non è andata così. Situazione? C’è il nodo parquet da 1.018 metri quadrati da sistemare per via del certificato di prevenzione incendi. In fondo la fotogallery dello scenario attuale.
IL SOPRALLUOGO DELL’APRILE 2024. SI PUNTAVA AD OTTOBRE PER LA CONCLUSIONE
Un contesto complicato. Basta una frase del Rup, l’architetto Carlo Fioretti, per far capire che il restyling non è proprio una passeggiata: «Mi sono preso il ‘crostino’ ma non pensavo ci fosse questa situazione», il pensiero espresso ai consiglieri comunali all’uscita dall’edificio. Bene, ma cosa è successo? Il funzionario ha spiegato che è i tre stalci – si parla di circa 650 mila euro in tutto – sono di fatto ultimati e si è in fase di collaudo. «Mancano piccole cose». In effetti ora gli interni sono buoni. Ma c’è un problema.
SETTEMBRE 2023, PALAZZO PRIMAVERA: SCATTA IL RESTYLING ENERGETICO

«Il tema – ha aggiunto – sono le procedure per il rinnovo del certificato di prevenzione incendi. Purtroppo ci sono problemi per il trattamento del parquet, va ritrattato e non lo sapevamo. Tuttavia ci sono delle economie su due stralci e possiamo farlo». Valore dell’ulteriore operazione? Circa 60 mila euro: «Sono 1.018 metri quadrati di parquet. Ed è una somma che andrà prevista in bilancio ogni cinque anni». Motivo? Perché il certificato in questione scade e, di conseguenza, andrà rinnovato come in questo caso. «Stiamo lavorando – le parole di Fioretti – ad una soluzione con vernici all’acqua che non necessitano di lungo tempo come invece per quelle sintetiche. Tempi? Legati alla disponibilità delle imprese ma, per ora, abbiamo trovato una soluzione su Perugia. Serve fare la levigatura e poi dare la vernice». Tra i consiglieri c’è chi ha ipotizzato l’opzione laminato. Niente da fare. D’altronde è un edificio storico e di valore.
VIVI TERNI E PALAZZO PRIMAVERA

A dare supporto al Rup anche l’assessore ai lavori pubblici Giovanni Maggi, il dirigente Piero Giorgini e il direttore dei lavori dell’ultimo stralcio, l’architetto Linda Stentella: «Ora riportiamo a norma ed in sicurezza tutto – ha poi puntualizzato Fioretti -, nell’auditorium c’era un problema acustico. Un ingegnere ci ha consigliato dei sistemi con pannelli fonoriflettenti». Sì, ma quando può tornare ad ospitare eventi e mostre? «Si può anche riaprire così ma con attività diversa. Pubblico spettacolo limitato a 100 persone e sale con accesso limitato. Ma sarebbe sprecato e non ha senso». La capienza – persi 12 posti nella riqualificazione – è stata indicata in poco meno di 200 posti.
Maggi è rimasto silenzioso. Poi nella parte finale ha voluto specificare che, tutta la vicenda, si è sviluppata in questo modo perché «c’è stato un problema nella progettazione iniziale». Si parla di un bel po’ di anni fa. «I lavori li abbiamo finiti a dicembre e a tutti abbiamo detto che per marzo avremmo avuto il certificato», ha concluso Fioretti. «Con le economie avremmo voluto mettere led, videoproiettori e altro. Invece ora le ‘bruciamo’ per il parquet. E forse i quadri elettrici andranno rietichettati. Il finanziamento regionale lo spendiamo tutto». Quindi il rientro in assise – nel contempo in sala giunta il sindaco Stefano Bandecchi era impegnato con i sindacati sul piano assunzionale inserito nel Piao – e giornata conclusa. Quando sarà riaperto palazzo Primavera? Non si espone nessuno al momento.