di Marco Torricelli
La voce, al telefono, è alterata: «Che ci stiano prendendo in giro, a noi di Cardeto, è ormai acclarato – dice l’uomo che parla – ma a molti adesso sta venendo il dubbio su quanti siano a fare giochetti strani e voialtri non dovreste prestarvi a tutto questo». Sì, d’accordo, ma quali giochetti e, soprattutto, voialtri chi?

Gli alberi La faccenda del parco ‘Galigani’ di Cardeto – a Terni – a quanto pare di capire rischia di prendere una piega ancora peggiore delle, tante, in cui è incastrata: «Dicevano che le cose stavano andando bene – dice l’uomo che ha chiamato – e che presto avrebbero riaperto un altro pezzo del parco. Poi, all’improvviso, si riferma tutto. Non vi hanno avvertito quelli del comitato, sì, quelli che adesso difendono Citarei (il titolare dell’impresa che dovrebbe portare a termine i lavori; ndr) e che parlano come farebbe lui?». No, sinceramente non ci hanno avvertito. Visto che ci siamo, però, parliamone: «Ma che volete parlare – l’uomo è davvero arrabbiato – se poi voialtri raccontate solo quello che fa comodo a chi ci sta pigliando in giro».

La spiegazione Un po’ con le buone e – pure – un po’ con le cattive, si riesce a mettere in chiaro che il «voialtri» sparato a casaccio è, quanto meno, superficiale. E si riesce pure a chiarire che se il ‘comitato’ di Cardeto sceglie degli interlocutori e non altri, il problema è suo: «Cioè a voi non ha detto niente nessuno?». No, nessuno, ma mica era obbligatorio: «E che significa? Che fanno, pure con voialtri, no scusi – il tono è molto meno concitato, adesso – volevo dire che anche all’esterno vengono raccontate versioni parziali e poco chiare?».

La frattura Chiarito pure che quella è una sua opinione, pare di capire che, nel quartiere al cui interno si colloca il parco chiuso ormai da quasi quattro anni e solo parzialmente riaperto, adesso ci sarebbe pure una grana nuova: «Il Comune non ha deliberato per l’abbattimento delle piante e il concessionario (Citarei; ndr) sarebbe pure rimasto senza direttore dei lavori (Marco Bernardini si sarebbe dimesso; ndr), così va a finire che tutto rimane com’è adesso e il parco non riapre».

I dubbi Ma un’altra cosa che al mio interlocutore proprio non va giù è pure «l’atteggiamento diventato improvvisamente accomodante del comitato – dice – che adesso pare molto preoccupato dei soldi che il concessionario avrebbe speso in questi anni. Mica glielo ha ordinato il medico e nessuno gli ha puntato una pistola alla testa. Che facciamo, adesso noialtri che da quattro anni assistiamo a questo tira e molla, dovremmo pure dirgli grazie?». Sì, decisamente questa storia del parco sta sfuggendo di mano. Pure questa.