di M.L.S.
«Nessun rischio e nessuna tragedia sfiorata, ma un comportamento scorretto dell’automobilista che trasgredisce le regole del Codice della Strada». Arriva la replica di Rfi (Gruppo Fs) sulla vicenda segnalata dal comitato di quartiere Cospea Alta relativa a quanto accaduto domenica scorsa. Nella nota il comitato parlava di una ‘tragedia sfiorata’: «Le sbarre del passaggio a livello – spiegava il presidente Marcello Giovanetti – si sono alzate e il semaforo si è spento, le auto hanno iniziato a passare, invece è transitato il treno e solo per un caso non è successo il peggio».
Ora dunque la precisazione di Rfi con la propria versione: «Il treno ha impegnato il passaggio a livello di Cospea con le sbarre regolarmente chiuse e con il segnale lato strada disposto al rosso. Il treno procedeva a velocità ridottissima, circa 4 km orari, a causa di un’anomalia segnalata dai sistemi di sicurezza. La procedura di riapertura delle sbarre è iniziata lentamente solo quando il treno stava già transitando sul passaggio a livello e il segnale stradale è rimasto comunque rosso fino al passaggio completo del treno».
«Poco prima del passaggio a livello in questione – prosegue Rfi – c’è un altro passaggio a livello dove, a pochi passi, è stato aperto un cantiere edile non di Rfi. Gli operai hanno agganciato una rete delimitante al paletto a forbice che ospita le sbarre quando queste si chiudono e ciò ha intralciato la sbarra che è rimasta impigliata nella rete, provocando un’anomalia subito rilevata e segnalata dai sistemi di sicurezza che controllano la linea e che hanno disposto al rosso tutti i segnali del tratto di linea ferroviaria».
«I sistemi di sicurezza e di controllo della circolazione – spiega ancora la società del gruppo Fs – hanno rilevato l’anomalia e il Dco, Dirigente centrale operativo, ha disposto la marcia a vista al treno in questione, ovvero la marcia a passo d’uomo. Ribadiamo – rimarca Rfi – che il treno ha impegnato il passaggio a livello di Cospea con le sbarre regolarmente chiuse e con il semaforo lato strada disposto al rosso, cosa che impedisce il transito ai veicoli stradali così come disposto dall’articolo 147 del Codice della Strada». Rfi – si apprende infine – ha già provveduto a denunciare il cantiere edile che ha attaccato la rete.
Mercoledì è poi di nuovo il Comitato – sempre a firma Marcello Giovannetti – a replicare alla presa di posizione di Rfi: «Quel giorno, in un orario di intenso traffico serale, il passaggio a livello era chiuso con semaforo rosso e sbarre abbassate, con molte auto incolonnate. Improvvisamente, il semaforo si è spento e le sbarre si sono alzate, inducendo gli automobilisti a muoversi proprio mentre sopraggiungeva un treno anche se pur lentamente comunque procedeva. Solo la prontezza e la prontezza di riflessi degli automobilisti in prima fila hanno evitato una tragedia. La paura e l’insicurezza che questa situazione ha generato tra i residenti sono profondamente giustificate. Rfi ha risposto negando il rischio, sostenendo che il treno ha attraversato il passaggio a livello con le sbarre chiuse e il semaforo rosso acceso, e che la marcia è stata effettuata a passo d’uomo su disposizione del Dirigente Centrale Operativo (Dco) a causa di un’anomalia. Inoltre, ha attribuito l’anomalia a un cantiere edile ‘vicino’ che avrebbe intralciato le sbarre. Questa ricostruzione presenta molte contraddizioni e non corrisponde alla realtà».
«Se il Dco ha disposto la marcia a vista, significa – prosegue Giovannetti – che era consapevole di un’anomalia e di un rischio reale, contraddicendo la minimizzazione del pericolo Le testimonianze degli automobilisti in colonna confermano che il semaforo si è spento e le sbarre si sono alzate, inducendo il movimento delle auto proprio mentre il treno transitava anche se lentamente, ma pur sempre transitava. La giustificazione del cantiere vicino senza fornire adeguate informazioni è semplicemente distogliere il problema della responsabilità. Inoltre, è stato segnalato che il macchinista ha urlato furiosamente contro l’automobilista che, trovandosi in colonna in prima fila e con visibilità limitata, aveva iniziato a muoversi e subito frenato, un comportamento che testimonia la tensione del macchinista e il pericolo vissuto dall’automobilista».
«La risposta di Rfi è, inoltre, priva di una firma specifica o di un responsabile, risultando impersonale e poco trasparente, mentre il Comitato ha sempre agito con responsabilità, firmando ogni comunicato con il nome del Presidente, a testimonianza dell’impegno diretto nella tutela della comunità. Ribadiamo che la sicurezza dei residenti non può più essere affidata a sistemi che manifestano gravi malfunzionamenti né a procedure emergenziali. È indispensabile un intervento urgente e risolutivo da parte di Trenitalia, Rfi e delle autorità competenti, con controlli rigorosi fino al completamento dei lavori per la realizzazione del sottopasso, opera attesa da oltre vent’anni e finalmente avviata grazie all’attuale amministrazione. Segnaliamo positivamente la nota del dirigente della direzione governo del territorio Federico Nannurelli che prontamente ha chiesto informazioni a Rfi in merito alle cause dell’evento e sulle verifiche effettuate e relative misure urgenti messe in atto. Il Comitato continuerà a vigilare con determinazione affinché la nostra comunità non debba più vivere nel timore di tragedie evitabili».
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