del Partito democratico di Papigno
Recenti notizie di stampa hanno portato nuovamente il paese di Papigno alla ribalta, anche grazie all’inaugurazione del percorso dei plenaristi, sicuramente positivo per una comunità che spesso è chiamata ad affrontare problematiche ambientali, manutentive e di decoro. Non possiamo non notare però che il paese, già comune fino al 1927, sta ricadendo nell’oblio.
Dal municipio di Terni non sembrano esistere, non ci spingiamo a dire progetti o idee, interventi per garantire il decoro ai cittadini di Papigno. Evidentemente per tagliare l’erba, effettuare delle potature e riparare buche, anche profonde, sono necessari sforzi sovrumani che richiedono anche qualche fantastilione di euro.
Facili ironie sulla mancanza di progettazione ed attenzione a parte, oggi chi arriva a Papigno che cosa si trova di fronte? In Via Carlo Neri, provenendo dalla Valnerina si trova sulla sinistra si vede il centro rafting, struttura sportiva frequentata da numerosi amanti dello sport all’aria aperta, che fa da contraltare ad una strada con buche e dossi, senza manutenzione ai bordi stradali e con la vegetazione che è ormai arrivata a coprire la vecchia passerella che collegava lo stabilimento all’ex discarica.
Spostandosi al parcheggio dedicato a Camille Corot, dove sono presenti peraltro stalli per la sosta dei camper, la situazione è pressoché identica. Nessuna manutenzione, alberi caduti dal sovrastante campo di calcio, ormai chiuso da anni. E poi il fondo stradale vicino all’ex stazione di sollevamento, l’ex muro perimetrale dello stabilimento franato in un tratto, dove fu sistemata una rete di protezione arancione che da provvisoria è ormai diventata definitiva. Continuando così forse tra poco diventerà maggiorenne.
Un capitolo a parte poi lo meritano le strade interne del borgo: dall’ingresso in Via Umberto I, Via dei Mille, Via Belvedere fino al ‘cuppolone’ e poi Via del Velino, Via della Fonte, Via De Amicis che giunge fono alla SS79 dove oltre ad una pavimentazione ormai soggetta a buche e scarsa manutenzione è possibile ammirare anche numerose deiezioni canine, abbandonate anche grazie alla carenza di controlli sul territorio.
Tralasciamo in questa nota il recupero dell’ex stabilimento e la bonifica ambientale dell’ex discarica, su cui torneremo specificatamente nei prossimi giorni. Vogliamo però chiedere al sindaco di Terni e a qualche tagliatore di nastri professionista di venire a Papigno e interessarsi concretamente e fattivamente alle problematiche di questa comunità, ormai sempre più abbandonata a sé stessa ed alle prese con problemi apparentemente insignificanti ma di rilievo. Caro sindaco, noi possiamo metterci il nastro, ma le forbici per inaugurare l’asfalto nuovo, il taglio dell’erba e delle potature dovresti metterle tu.