Terni, piazzale Bosco: guerra sul degrado

C’è chi lo crea e chi lo combatte, come i volontari di ‘Mi Rifiuto’ che lunedì si sono dati da fare. Archeologia industriale è pattumiera

Condividi questo articolo su

I volontari

Chi lo crea e chi, come i volontari del gruppo civico ‘Mi Rifiuto’, lo combatte. È il degrado di piazzale Bosco, a Terni, un argomento talmente vasto che si può solo scegliere da dove iniziare. E i volontari, lunedì insieme agli addetti Asm ed agli operatori della Gea, hanno iniziato dall’ingresso lato via Curio Dentato, area verde compresa. Riempiendo diversi sacchi di plastica con tutto ciò che, quotidianamente, viene abbandonato in quello spazio ridotto a letamaio.

Ma i problemi di piazzale Bosco, pur con tutta la buona volontà della ‘squadra’ coordinata da Marco D’Amore, non finiscono all’ingresso. Fra frequentazioni, immondizia, accessi abusivi all’ex Camuzzi e via dicendo, l’area resta una delle più critiche dal punto di vista del decoro e della sicurezza.

Esemplare – in senso ovviamente negativo – è l’uso a cui è stato destinato un residuo di archeologia industriale: parte di una caldareria a pressione piazzata (un’altra identica e che ospita una pianta, sta in zona Curio Dentato) a ridosso dell’ex Cmm, oggi sede degli uffici della Regione Umbria. Da tempo viene adibita a cassonetto per l’indifferenziata e la scena che si presenta è avvilente. Semplicemente.

 

 
Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli