di S.F.

Dagli scavi esplorativi di inizio anno ad un lavoro diverso. Non si fermano gli interventi all’interno del polo chimico di Terni di proprietà Edison, dove è attivo da oltre dodici mesi il procedimento per la realizzazione del nuovo impianto fotovoltaico da 3.744 kilowatt picco, utile – ha informato nei mesi scorsi la società lombarda – ad evitare l’immissione in aria di 2.500 tonnellate di CO2 equivalente. In giornata è stata creata un’altra notifica preliminare di apertura cantiere che coinvolge la stessa area.
Polo chimico Terni, scavi e indagini per l’impianto fotovoltaico a firma Edison
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Rifiuti di mezzo
Da quanto si apprende – d’altronde l’oggetto dell’operazione in questione è riportata nella notifica preliminare di cantiere – questa volta l’iter avviato riguarda la rimozione del rifiuto interrato rilevato nella zona di proprietà Edison nel polo industriale ex Polymer. Due mesi fa erano stati prelevati dei campioni di terreno per una prima attività di indagine geoambientale, mentre in precedenza (2021) il mirino era finito sulla demolizione di un catalizzatore obsoleto. Tutto propedeutico allo sviluppo del nuovo impianto fotovoltaico. Ad occuparsi di questa fase in qualità di responsabile dei lavori è l’ingegnere Fabrizio Paganelli. Da ricordare che il sito vicino legato in passato Basell Poliolefine Italia srl di piazzale Donegani è da anni inserito nell’anagrafe regionale dei siti contaminati – la scheda sul sito di Arpa Umbria riepiloga l’intera vicenda per tappe – per acque sotterranee, suolo superficiale e profondo, con piano di caratterizzazione presentato il 17 dicembre 2013 e poi eseguito negli anni successivi.