«Sono quattro anni che ci ‘sfiatano’ con le puzze. Ho anche pensato di cambiare casa. Ma per le autorità continua ad andare tutto bene». Lo afferma, con amarezza, una lettrice di umbriaOn in merito ai cattivi odori che, periodicamente, invadono l’area di Maratta/Sabbione e un pezzo di centro cittadino, provenienti dall’azienda 4Fish che produce mangimi per animali da allevamento. Una vicenda ampiamente nota, più volte affrontata dai media, dagli organi competenti, ma che sinora non ha trovato la risposta che i più disgustati si attendono: lo stop alle emissioni odorigene. «Questa impresa – attacca la donna – da circa quattro anni appesta letteralmente la zona compresa fra Sabbione e Cardeto. Molte sono state le proteste da parte dei cittadini ma finora nulla è cambiato. Mi chiedo allora come sia possibile che una piccola azienda con meno di 20 dipendenti possa tenere in scacco una intera città e la sua amministrazione. Le domande sono molteplici: siamo sicuri che le emissioni nauseabonde della fabbrica siano veramente innocue, visto che i residenti delle zone limitrofe accusano anche mal di testa e nausea? Le certificazioni dell’azienda sono tutte in regola? Perché solo negli ultimi anni l’odore si è moltiplicato? Forse ci sono delle carenze nella manutenzione o nell’aggiornamento dei sistemi di filtraggio? Come è possibile che né l’Arpa né la Usl né laassessore all’ambiente (oggi il sindaco) prendano seri provvedimenti, considerando che nella zona investita dal miasma vi sono anche diverse scuole?». Fissato un appuntamento in I commissione per giovedì mattina: a palazzo Spada convocati da Andrea Sterlini l’assessore Marco Iapadre, i dirigenti Claudio Bedini e Paolo Grigioni, il direttore del dipartimento Umbria Sud Francesco Longhi e la dottoressa Caterina Austeri dello stesso dipartimento territoriale.
Terni, cattivi odori a Maratta: nuovo protocollo per la 4Fish