«Il buco sulla rete, da piccolo che era, oggi è diventato sufficiente a far passare una persona senza la ‘scomodità’ di doversi piegare. E cosa vediamo ogni giorno? Ragazzi, per lo più stranieri, che si muovono in bici. Che entrano negli spazi ex Gruber. Altri che arrivano: in un’ora, sabato pomeriggio, ne avrò contati sei o sette. Li accompagnano dentro o attendono fuori. Capita pure di vedere giovanissimi, minori, ragazze, tutti barcollanti, ‘fatti’. Un disastro umano, sociale, che fa male al cuore».
La droga è un problema noto per Terni. E quando certi ‘traffici’ avvengono alla luce del sole, peraltro – in questo caso – a poche decine di metri dalla questura, la situazione si fa ancora più inquietante. Parliamo di ciò che accade fra via del Lanificio e via Roberto Antiochia, dove gli spazi ex Gruber sono comodamente accessibili a tutti e dove i residenti hanno raggiunto e superato il limite di sopportazione. «Fa male dover convivere con tutto ciò. Così come fa male vedere i giovani ridotti così. Ma a giudicare dal ‘giro’, gli spacciatori sono tanti, gli acquirenti di più, i ragazzi cercano lo sballo. Sembrano non tenmere nulla e forse hanno ragione loro. Purtroppo».